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Quant’è importante Totti. La Roma ha bisogno di lui

03/02/2015 alle 09:43.
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GASPORT (C. ZUCCHELLI) - Tredici anni fa era sempre il 3 febbraio quando la Roma incontrava, nella ventunesima giornata di campionato, la . Ieri come oggi, due nomi: e Vincenzo Montella. Entrambi in campo, il primo dall’inizio, il secondo a partita in corso. Ieri come oggi, anche se si giocava al Franchi e non all’Olimpico dove stasera sono attesi non più di 30mila spettatori, la Roma andò in svantaggio e poi riprese la partita nel secondo tempo (2-2 finale). Se la storia si ripeterà non è dato sapere, anche se spera che la sua Roma, al contrario di quella di Capello, riesca a invertire la tendenza. Per farlo, oggi come ieri e come domani (cioè a Cagliari) si affiderà a , chiamato agli straordinari viste le assenze, tra infortuni, squalifiche e Coppa d’Africa, che costringeranno la squadra a giocare due partite con gli uomini contati.

FIDUCIA In questi giorni di clima teso, dentro e fuori Trigoria, il capitano è uno di quelli più sereni. Troppe ne ha viste, in questi anni di carriera, per lasciarsi scoraggiare da quella che ha chiamato «pareggite acuta». Sa che la rosa è forte, si fida dell’allenatore e pazienza se, come successo sabato, ha dovuto lasciare il campo prima del previsto dopo l’espulsione di . Tutto questo però non influisce sul fatto che sperava di vincere lo scudetto (e lo spera ancora) o quantomeno un trofeo.

VOGLIA DI TRIS Quindi la partita di Coppa Italia assume per lui un valore ancora più importante. Vincere stasera (terza volta che affronta i viola in Coppa), arrivare in finale, portare a casa la decima Coppa (e terza della sua carriera) sono obiettivi che Francesco ha ben chiari in mente. E pazienza, anche in questo caso, se passare il turno significa dare un nuovo dispiacere al suo amico Montella, quello dello scudetto del 2001, della doppietta al derby nel 2011, delle vacanze a e del concerto di Rihanna, che magari sarà piaciuto più alle signore che a loro due. Il rapporto tra e Montella, già buono quando erano compagni di squadra, è diventato più stretto col passare degli anni, tanto che il capitano della Roma ha profetizzato: «Diventerà uno dei più forti allenatori d’Europa».

E VOGLIA DI GOL Oggi però non c’è spazio per i buoni sentimenti, perché sa che sono i leader del gruppo a dover aiutare la squadra ad uscire dalle sabbie mobili. , dopo la partita contro l’Empoli, ha detto che «la maglia della Roma può essere molto pesante» e nessuno meglio di lo sa. Non è abituato a radunare il gruppo e a fare discorsi da capo-popolo, lui parla in campo e a 38 anni suonati quando lo fa tutta la squadra gira diversamente. Lo sa bene proprio il suo amico Montella, che infatti spera sempre che gli venga qualche linea di febbre prima della partita per non trovarselo contro. Anche perché la gli porta bene: è la quinta squadra a cui ha segnato più gol, cioè 13, di cui nessuno in Coppa Italia. A quota 14 ci sono Sampdoria e Cagliari, l’avversario di domenica. Le premesse per una settimana importante, in teoria, ci sono tutte, in pratica, ancora una volta, sarà il campo a parlare.

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