CORSERA (L. VALDISERRI) - La Roma per lo scudetto e la Lazio per un posto in Cham- pions League. Era dai tempi di Sensi e Cragnotti — Lazio scu- dettata nel 2000, Roma nel 2001 — che il derby romano non stava così alto in classifica. Seconda contro terza. I gial- lorossi che sognano il sorpasso alla Juve, in vetta, guidati dal «grande vecchio» Francesco Totti che oggi giocherà la stra- cittadina numero 40 della sua carriera infinita. I biancocelesti che vogliono sfruttare il grande momento di forma e l’esplosio- ne di Felipe Anderson, il talen- to giovane che ha oscurato Bal- de Diao Keita nel tifo laziale e nei taccuini dei talent scout.
L’incrocio con Napoli-Juventus, la quarta (per differenza reti) contro la prima, rende la sfida ancora più interessante. Si giocherà alle 15, per motivi di ordine pubblico, con massima allerta dentro e fuori dall’Olim- pico. Una tempistica che, in caso di vittoria giallorossa, porte- rebbe la Roma in testa, almeno per qualche ora. Un anno fa, al suo debutto italiano, Rudi Garcia doveva rianimare una squadra che, po- chi mesi prima, era stata battuta dalla Lazio nella finale di Coppa Italia: un trauma per giocatori e tifoseria. Così si in- ventò due slogan a effetto. Uno prima della gara: «Il derby non si gioca, si vince». Uno dopo il 2-0 (gol di Balzaretti e Ljajic): «Abbiamo rimesso la chiesa al centro del villaggio».
Questa volta il francese ha cambiato registro, perché sono diverse situazioni e obiettivo fi- nale: «Faremo di tutto per vin- cere questa partita, ma vale tre punti e non di più. Non siamo concentrati sul derby per tutta la stagione, il campionato è fat- to di 38 partite e contro la Lazio se ne giocano soltanto due. Ve- do la squadra carica in allena- mento, con tanta voglia di fare bene. L’unico obiettivo che ave- vo questa settimana, oltre far lavorare bene chi ha giocato poco, è stato frenare un po’ i giocatori. Hanno tanta voglia e l’hanno mostrata in allena- mento, ma l’intensità giusta dobbiamo metterla in campo quando fischierà l’arbitro (Orsato; ndr), non prima». Non siamo allo zemaniano «il derby è una gara come tutte le altre», ma quasi. Ljajic è stato convo- cato, ma la botta al ginocchio presa a Udine è stata forte e po- trebbe andare in panchina: lui, Iturbe e Florenzi sono in corsa per due maglie. Totti favorito su Destro, ma Garcia è stato un’altra volta categorico: «Non si muove da Roma».
Pioli studia un debutto coraggioso, con un «all-in» pokeristico. Dentro tutti i talentuo- si, in assenza di Lulic: Parolo, Mauri, Candreva, Felipe Ander- son e Djordjevic favorito su Klose. «Non cambieremo la mentalità che ci ha permesso di raggiungere la posizione di classifica che vogliamo mantenerla fino a fine campionato. Non dobbiamo cambiare l’approccio. Abbiamo pregi e difetti: l’idea è sfruttare i primi e nascondere i secondi. Bisogna avere testa e lucidità, oltre al cuore. Se firmo per un pareggio? No. La nostra mentalità è quella di vincere ogni partita».