IL MESSAGGERO (S. CARINA) - E’ vero, sono solo test estivi. Tuttavia quando ti ritrovi alla vigilia della quinta gara amichevole (la quarta a livello personale) senza ancora aver segnato un gol e di mestiere fai il centravanti, qualche prurito inizi a registrarlo. Per Destro, quella di domani contro l’Inter, sembra essere l’occasione giusta per sbloccarsi. I nerazzurri gli hanno spesso portato bene: i tre gol nel doppio confronto in semifinale di coppa Italia di un anno fa sono lì a dimostrarlo. L’ex senese ha bisogno di segnare: un po’ per sé stesso, un po’ per allontanare le fastidiose voci di mercato che una volta lo avvicinano al Wolfsburg, un’altra all’Inter e un’altra ancora al Tottenham. Senza contare gli spettri di Luis Adriano e Eto’o, scacciati a più riprese dalla società (che oramai, soprattutto per quanto riguarda il camerunense, ha perso la voce a forza di ribadire che non interessa) ma che ritornano periodicamente ad aleggiare sulla sua testa, rilanciati dall’Inghilterra, dall’Africa e/o dall’Ucraina. Destro fa finta di nulla. Di fare le valigie non ci pensa. Il primo settembre si sposerà ed un trasferimento adesso sarebbe oltremodo impegnativo. Magari possibile per una grande città (Londra, Parigi, Barcellona) o per grandi potenze calcistiche: ma finora non è arrivato nulla. Per intenderci: al Wolfsburg disse di no già un anno fa. Ergo, a meno che non venga ricoperto di soldi, difficilmente direbbe di sì adesso.
LA FIDUCIA DEL CLUB
Senza contare che bisogna poi fare i conti con la Roma che dopo un primo biennio nefasto, ha dimostrato ultimamente di comprare bene ma se possibile di vendere ancora meglio. Il cartellino del centravanti è valutato una trentina di milioni e solamente davanti ad un’offerta di questo tipo, Sabatini prenderebbe in considerazione la possibilità di una cessione. Probabilmente a malincuore vista la stima che nutre nei confronti del ragazzo: «Mattia è un calciatore fortissimo, tredici gol in diciotto gare non sono un fattore casuale». Qualche perplessità a livello caratteriale, l’avverte però anche il d.s.: «Sa che per recitare un ruolo di grande importanza deve migliorare in alcuni aspetti caratteriali. Ne è consapevole, lo farà e rimarrà alla Roma». Considerazioni queste, datate 31 maggio. A due mesi di distanza non sono cambiate. Mattia sognava il Mondiale ma con il senno di poi a livello personale (probabilmente) è andata meglio così. Dopo aver sudato a Trigoria aspettando una convocazione che non è mai arrivata, l’attaccante ha potuto staccare la spina, riposandosi, per poi rispondere presente a Garcia dal primo giorno di raduno. É la prima volta che Destro fa tutta la preparazione con la Roma e, per farsi trovare pronto, si è presentato alla prova bilancia in piena forma. Bloccato da un fastidio muscolare contro il Real è tornato ad allenarsi con i compagni iniziando la seduta con una leggera corsa in compagnia di Totti. Ma chissà quante volte quest’anno li vedremo insieme.