}

Keita, Lluch: "Era il leader del Valencia, si è dimostrato un professionista incredibile"

06/06/2014 alle 13:39.
keita-fiumi-2

GIANLUCADIMARZIO.COM - Un “Re Leone” a Roma? Qualche tempo fa’ forse. Argentino, attaccante. Altri tempi. Questo, è Maliano. . Un cognome comunissimo in patria, come il classico Rossi italiano. Eppure Seydou lo chiamavano “El Rey Leon”, alla spagnola. Come Sundjata. Un altro , eroe nella tradizione del popolo Mandinka. Primo “mansa” dell’impero del Mali.

sbarca a Roma, senza troppi clamori reali. Lui, è abituato a parlare sul campo. Coi fatti. Primo acquisto dell’epico di Guardiola (14 milioni nelle casse del Siviglia), squadra con cui il maliano ha vinto tutto, ma proprio tutto: tre campionati di Liga, due e due coppe del mondo per club luccicanti, in bacheca. “Può bastare” si sarà detto tra se e se nell’estate del 2012. vola in Cina, per un’esperienza tutta nuova al Dalian Aerbi. Ma… “Amo il fútbol e giocare a livelli alti. Ho bisogno di altra pressione” ha dichiarato Seydou qualche mese fa. A gennaio, quando il Valencia è diventata la sua nuova casa. Intervistato in esclusiva dal sito del giornalista epsero di mercato, Victor Lluch, giornalista di Onda Cero molto vicino alle vicende del Valencia, ci racconta l’ultimo . Quello degli ultimi quattro mesi, prima dell’arrivo a Roma. 

“Al suo arrivo, eravamo tutti un po’ dubbiosi sul suo stato di forma e sulla sua utilità. Sai, in Cina non c’è lo stesso ritmo”.Eppure  “ha dimostrato di poter giocare ancora ad alti livelli, nel calcio europeo”. Per il Valencia “è stato un giocatore importantissimo, nonostante sia rimasto solo 4 mesi. Pensa, al termine della stagione i tifosi cantavano ripetutamente “ quedate, quedate (resta)”. Entrare nel cuore della gente in così poco tempo ti fa capire molte dinamiche”.

Un tassello preziosissimo, sia in campo che fuori. Victor continua “ era l’esempio numero uno per tutti i giovani”. La caratteristica più marcata? “La sua personalità. Era il leader del gruppo.Ricordo ancora quell’episodio prima della semifinale d’andata di Europa League contro il Siviglia. Pizzi riunisce tutta la rosa in mezzo al campo e decide di far parlare i veterani, quelli più esperti. ha preso la parola, con carisma. “Siete ancora giovani, ma potrebbe non capitarvi mai più” diceva il maliano. “E’ la partita più importante della vostra vita”. E quando c’era da dimostrare, non si è mai tirato indietro. “Centrocampista difensivo molto duttile, il ragazzo ha giocato spesso in coppia con Parejo. Insieme, Dani rendeva di più. Perché libero da quel “lavoro sporco” tanto ben curato dall’ex ”. Ma fisicamente come sta? “Bene, è stato bene tutta la stagione. In queste ultime due settimane il giocatore ha avuto un problema al ginocchio , ora non sarà al 100% sicuramente. Ma c’è tempo davanti”.

Valencia non trova difetti, innamorata dalle qualità del ragazzo. Ma non si è provato a trattenerlo? “Certo, il club lo voleva tenere e farlo rinnovare perché si è dimostrato un professionista incredibile. Forte in campo, educato con la stampa e sincero. Uno che faceva la differenza. Ci è stato detto che inizialmente il giocatore preferiva una à che lo amasse, in cui la famiglia si trovasse a suo agio. Poi, ha scelto di competere ad alti livelli, in ”. Ecco la Roma di “Lo vedo bene” conclude Victor. Perché nonostante i suoi 34 anni Seydou ha ancora tanta voglia di ruggire. Come un leone. Con la corona da Re.

Clicky