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Guai per De Rossi: ora è a rischio anche per gli ottavi

22/06/2014 alle 10:29.
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GASPORT (A. ELEFANTE) - Il verdetto era scritto da un po’: è stato letto alle 4 di un pomeriggio con così tanto sole, vento e luce che non avresti detto potesse arrivare una nuvola del genere. In realtà galleggiava sul nostro cielo più o meno da 24 ore, e su quello di era già passata 4 anni fa. «Nella partita con la Costa Rica — ha spiegato il professor Castellacci — Daniele ha riportato un risentimento con edema al soleo». Una sentenza: fuori con l’Uruguay. «Al momento è altamente improbabile che possa esserci». Una speranza: potrebbe tornare per l’eventuale ottavo di finale, e si sta già lavorando per questo.

Obiettivi ottavi Quasi tutto era già chiaro da ieri mattina, se non dall’altro ieri. con Castellacci aveva fatto i previsti accertamenti all’unità radiologica del Natal Hospital Center e lo sguardo del centrocampista all’uscita parlava da solo. Neanche il medico, che aveva appena letto gli esiti della risonanza, aveva potuto nascondere la verità: «Qualcosa c’è». E aveva già detto molto. Quando c’è qualcosa ad un polpaccio non è mai una bella notizia e dopo quelle di Montolivo, De Sciglio, Buffon, dopo i problemi alla schiena di Chiellini e quelli al tendine di Barzagli, Prandelli si è beccato anche questa. Tutto è successo nel secondo tempo di Italia- Costa Rica: « — ha spiegato ancora Castellacci — ha sentito al polpaccio un minimo disturbo, non una fitta da chiedere il cambio: ha ritenuto di poter continuare e a fine partita il fastidio si è accentuato. La risonanza ha confermato la presenza di un edema, ma non di una lesione delle fibre muscolari». Dunque? Per vedere in campo con l’Uruguay servirebbe un miracolo: «Come sempre in questi casi, lavoriamo giorno per giorno senza preclusioni: se dovessero esserci miglioramenti tanto importanti da accelerare il recupero, li considereremo. Oggi, ripeto, è molto improbabile». Ed molto più probabile che si punti il mirino sul 28 o il 29 giugno.

La maledizione polpaccio Forse poteva quasi immaginarselo: alla seconda partita di un Mondiale o di una grande manifestazione, che fosse un’espulsione, un rigore procurato oppure un gol, qualcosa gli era successo quasi sempre. Un infortunio gli mancava, ma un polpaccio (anche allora il ) gli aveva già condizionato un Mondiale, nel 2010 in Sudafrica: addirittura fu in dubbio per il debutto con il Paraguay e anche se poi segnò un gol alla prima e mandò sul dischetto Iaquinta alla seconda, fu costretto a navigare sempre un po’ a vista per il timore di una ricaduta. Stavolta è caduto dopo la seconda: rispetto al 2010, spera di rialzarsi quando tutto sarà ancora possibile.

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