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Pjanic da blindare

27/04/2014 alle 11:05.
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IL TEMPO (A. AUSTINI) - E adesso incatenatelo a Trigoria. Il meraviglioso ammirato venerdì contro il Milan è un giocatore che qualsiasi società e allenatore vorrebbe sempre al suo servizio. Un talento con tutte le caratteristiche al posto giusto per costruirgli attorno una Roma da : giovane ma già piuttosto esperto, tecnicamente validissimo, capace di ricoprire più ruoli e ormai integrato a meraviglia nello spogliatoio e in un campionato dove i piedi buoni non bastano.
L’unico, grande problema è quel contratto in scadenza fra 13 mesi. Ballano tanti soldi, forse troppi per una società che non si sente ancora sufficientemente solida per sobbarcarsi stipendi da «top player»: vorrebbe guadagnare circa 4 milioni netti all’anno compresi i bonus, circa il doppio di quanto percepisce oggi, il club cerca di non sfondare il muro dei 3 milioni e mezzo. Le trattative per il rinnovo vanno avanti da quasi un anno, con le interferenze di altri club (Psg,
e Atletico Madrid, ad esempio) pronti a ricoprirlo d’oro puntando a risparmiare sul prezzo del cartellino.
Una situazione vista e rivista nel calcio, dove il coltello dalla parte del manico ce l’hanno sempre più giocatori e procuratori, quasi mai i club. Nello specifico è una partita aperta, con i minuti che scorrono sempre più veloci sul cronometro.
«Stiamo negoziando quotidianamente - ha confermato prima del match con i rossoneri - vogliamo chiudere in fretta, prima della fine della stagione, e credo che lo faremo». Il diesse, insomma, si è esposto, come ha fatto quasi due mesi fa: «La prossima notizia su sarà la firma del rinnovo». Il tempo, però, gioca contro la Roma. «Spero di riuscire a chiudere questo discorso prima della fine del campionato. Dopo ci sono i Mondiali, i ragazzi se ne vanno e diventerebbe un problema...» ha ammesso . Restano quindi due settimane piene per risolvere il problema in un modo o nell’altro: , infatti, dovrebbe raggiungere il raduno della nazionale bosniaca il 15 maggio, subito dopo la gara con la e prima dell’ultima giornata da giocare in casa del (a patto che non conti per la lotta scudetto), in virtù di un accordo fra la sua federazione e la Roma.
L’imminente sbarco di
Pallotta coinciderà quindi con il momento del «dentro o fuori»: l’arrivo a Trigoria del presidente è annunciato nei giorni vicini alla sfida dell’Olimpico contro i bianconeri (9 o 11 maggio a seconda della finale di Europa League) e la sua parola varrà più di ogni altra. gli ha chiesto di fare il possibile per trattenere un giocatore che ritiene indispensabile nel suo centrocampo. Ma il tecnico è consapevole dei pericolosi effetti a catena che potrebbe portare un contratto del genere: Gervinho ha già chiesto l’aumento, idem e è pronto ad accordarsi, mentre Toloi e Bastos aspettano notizie sulla conferma dalla procuratrice in comune, Marta Fisher, segnalata a Trigoria in questi giorni.
Il fatto che tratti altri centrocampisti (
Paulinho ad esempio) conferma l’incertezza sul futuro di . Perché se non firma venderlo diventa un obbligo. Di questo ed altro inizierà a parlare con più insistenza nei prossimi giorni con . Partendo da un obiettivo comune: niente rivoluzioni sul mercato. Sempre che Pallotta sia d’accordo.

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