ILSOLE24ORE.COM (M. BELINAZZO) - Inter e Roma: due situazioni economicamente e finanziariamente non idilliache (per usare un eufemismo) e due strategie opposte per uscirne. Stando agli ultimi bilanci, quelli chiusi al 30 giugno 2013, infatti, sia la socie
Squilibri paralleli. Lattenzione dei giudici contabili della Uefa si è focalizzata in questi mesi sui risultati desercizio maturati nelle stagioni 2012 e 2013. Nellottica fair play finanziario per il primo biennio di osservazione il limite di rosso ammesso è di 45 milioni (al netto di rettifiche legate per esempio ai costi sostenuti per vivaio e investimenti infrastrutturali). In queste due stagioni, la Roma ha maturato un deficit torale di 88,5 milioni (58,4 milioni nel 2012 e 40,1 nel 2013). LInter ha fatto anche peggio: -77 milioni nel 2012 e -79,8 nel 2013 per un totale di -156,8 milioni. Il triplo del consentito. Sintomatico è, inoltre, il rapporto tra il costo dellorganico (ingaggi più ammortamento dei cartellini) e i ricavi: per la Roma le due voci del passivo del conto economico hanno raggiunto nel 2013 la quota di 126,5 milioni (94,2 di stipendi e 32,3 di ammortamenti), superiore al fatturato (124,6 milioni); per lInter, sempre nel 2013, si è registrato un costo totale di 174,4 milioni (121 di stipendi e 53,4 di ammortamenti) che assorbe l86% dei ricavi. (...)
Roma: si punta tutto sulla Champions. La Roma è già quotata e nel 2013 il titolo ha guadagnato oltre il 120%. Per salvaguardare questi risultati finanziari, occorrono ora i risultati sportivi, oltre che i soldi e il prestigio della Champions. Dopo due anni di fallimenti, questa sembra essere la stagione guista. Ecco perchè sotto la regia del Ds Walter Sabatini il club giallorosso ha deciso di scommettere tutto su Nainggolan e sulla qualificazione. Una scommessa che si mangerebbe, con i 18 milioni di euro potenziali necessari per comprare l'intero cartellino, il 50% dei possibili ricavi derivanti dalla partecipazione al torneo. Un rischio calcolato (si potranno sempre effettuare cessioni più o meno eccellenti per rientare) e , ma sempre un rischio. Mancare il traguardo europeo, con i conti ancora così in bilico, potrebbe togliere alla As Roma qualsiasi giustificazione o prova di buona fede davanti ai giudici contabili di Nyon, aggiungendo al danno la beffa. Naturalmente, la dirigenza giallorossa è convinta che sulla ruota della Capitale stavolta saranno estratti i numeri giusti (sempre in attesa di capire quale sarà l'esito della trattativa tra Unicredit e i cinesi).