IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) - Rudi gli vuole bene come fosse un figlio. Perché lo ha visto crescere, perché accetta di lui pure i difetti. Anzi, soprattutto quelli. A volte Gervinho è pasticcione, disordinato, svagato, bruttino a vedersi. Ma è fedele, al momento giusto sa diventare grande. I due sembrano fatti luno per laltro. Rudi
LA RINASCITA DI GERVAIS - Garcia lo ha fatto rinascere dalle nebbie di Londra. Lha voluto fortemente dallArsenal, contro la volontà di Sabatini e di un po tutti. Che ce ne facciamo di questo brutto anatraccolo? Fidatevi, vedrete. Garcia oggi passa allincasso. Suo figlio è diventato grande. Tanto da non toglierlo mai, lo considera un titolare e ha sofferto tanto quando non ce lo ha avuto per quasi un mese. E ha pianto anche la Roma.
NESSUN TURNOVER - Gervinho ha giocato contro il Livorno, e ieri sera Garcia lo ha rimandato in campo senza pensarci due volte e probabilmente lo farà ancora a Verona. Lui non schiatta, regge. È africano, fisicamente è due o tre passi avanti rispetto agli altri. Gervi ha acceso il motore ed è ripartito e ha ripagato Rudi con unaltra prestazione di livello. E con un gioiellino: il gol, a volte sconosciuto allivoriano. Perché Gervinho, leroe di questo quarto di finale di Coppa Italia, è sempre quello che contro il Catania, ha sbagliato un gol a porta spalancata. Appunto, Rudi lo ama nonostante i difetti. Come un padre. Gervais, poi, è sempre quello che contro il Livorno, servito da Pjanic nel corridoio, tira il pallone addosso a Bardi in uscita. Insomma, Gervinho litiga con la porta, si sa. Ne è consapevole Garcia, che ride quando sbaglia. Gervinho sorride, si aggiusta la tendina e riparte. Per unaltra corsa. Non è permaloso e tutti i compagni gli vogliono bene. In poco tempo è diventato lidolo di unintera tifoseria che gli riconosce sì limpegno ma anche quella magica imprevedibilità da cui spesso nasce un sogno, come ieri sera.
BOMBER PER CASO - Gervinho non ha deciso solo la partita in coppa Italia. In campionato si è fatto sentire anche in campionato, dove ha segnato quattro gol: due col Bologna, uno con la Sampdoria e uno con il Catania. Ma non solo. Le sue sfrecciate e quel suo accendersi in volo hanno regalato alla Roma tre rigori e tre assist. Quindi non parliamo di un giocatore inutile. Eppure sarà sempre destinato a essere oggetto del solito dibattito: Gervinho è un giocatore di pallone o no? Forse, la risposta di Garcia è quella che conta di più. Perché parlano i fatti: allenato dal suo papà francese, Gervais non sbaglia un colpo. Chiamiamolo er tendina, chiamiamolo er monnezza, ridiamo, scherziamo, prendiamolo pure in giro. Lui corre, fa assist, gol (non tanti) e soprattutto sorride. Perché è un fortunato. E da oggi è un eroe, ha segnato alla Juve, la rivale di sempre. E papà Garcia gli vorrà sicuramente ancor più bene. E forse anche chi ha sempre creduto poco in lui.