La spinta della gente aumenta

13/11/2013 alle 08:42.

IL ROMANISTA (D.GALLI) - Di sbagliato c’è stato solo il risultato, in questo dannato Roma-Sassuolo. Di giusto c’è stato tutto il resto, c’è stato uno stadio tornato cornice ideale attorno alla sua Curva, c’è stato un Olimpico che così pieno nelle prime sei giornate casalinghe non si vedeva da Roma-Juventus 2009/2010 (57.500 spettatori) e così pieno in assoluto non lo era dal 2007/08.

Sei anni fa la Roma di Spalletti incontrò, in quelle prime sei giornate, il Siena e l’Udinese (Roma-Cagliari fu rinviata a gennaio per l’omicidio di Gabriele Sandri), ma anche la , l’Inter e la Lazio. Tre big match che hanno inevitabilmente fatto schizzare verso l’alto le cifre del botteghino. E nel conteggio va inclusa anche , che fu aperta solo agli abbonati. Se è per questo, però, anche Roma- di quest’anno ha compromesso sensibilmente il totale presenze. Perché praticamente per gli stessi motivi del 2007, quindi per ragioni di ordine pubblico, la prevendita è stata consentita esclusivamente ai residenti nella provincia di Roma e, nel settore ospiti, ai titolari di tessera del tifoso. Senza entrare nel merito della questione, senza arrivare a concludere che in 6 anni non è quindi cambiato nulla perché le partite si vietavano allora e si vietano oggi, torniamo a Roma-Sassuolo. Anzi, torniamo alla Roma. Quella di al botteghino marcia in maniera inversamente proporzionale a quella di Zeman. Spettatori alla mano, quella del Boemo partì fortissimo, ma l’alternanza di risultati ridimensionò presto l’effetto-ritorno.

In questo senso sono indicativi gli ultimi tre incontri di questa prima miniserie di 6 partite: 40.155 presenze, Roma-Udinese 36.474 e Roma- Palermo 30.598. Il calo è evidente. Al contrario, quella di è in piena fase di accelerazione. Tralasciando la supersfida col , cercando dunque di fare un raffronto il più onesto possibile tra le ultime due stagioni, col gli spettatori sono stati 38.467, col Chievo 44.151 e col Sassuolo, appunto, 46.052. Il pareggio con gli emiliani potrebbe avere raffreddato un po’ di entusiasmo. Potrebbe. Ma sarebbe un peccato. Perché la cosa di cui ha maggiormente bisogno questa squadra col Cagliari è proprio l’entusiasmo dell’Olimpico bello come non capitava da sei anni. Perché tutto il resto già ce l’ha, ha un mago in panchina e uomini rudi sul campo e presto riavrà tutti a disposizione e . E perché dietro a quei cinquantamila, a , a tutti, a , c’è una Curva. La Curva. Ci sono quei ragazzi che domenica incidevano sulla pelle della Sud questo messaggio: «Petti d’acciaio, astuzia e core. La Sud è con voi». Lo sarà anche col Cagliari. Ma qui non c’è notizia, non c’è titolo, c’è una storia che si rinnova ogni stagione, ogni partita, ogni volta. Per novanta minuti. Per sempre.