Segnali di guerra dagli ultrà azzurri

15/10/2013 alle 09:52.

IL TEMPO (G. MIGLIORI) - Una trasferta ad altissimo rischio: i tifosi napoletani si preparano alla sfida di venerdì prossimo, ma all’Olimpico i gruppi organizzati, non tesserati, non ci saranno. Il settore ospiti sarà «invaso» ugualmente da migliaia di supporters napoletani, ma ad essere presenti saranno soprattutto i partenopei

E così a i gruppi ultras si stanno dedicando con maggior attenzione alla trasferta del prossimo 22 ottobre, quando il affronterà il Marsiglia per il terzo turno di . Si prevede una serata ad altissima tensione al Velodrome, con la tifoseria marsigliese che ha lanciato messaggi tutt’altro che amichevoli nei confronti dei partenopei. Tornando a di venerdì prossimo, i segnali sono sempre gli stessi: segnali di guerra. L’odio tra la tifoseria azzurra e quella giallorossa non è stato minimamente mitigato dalla «guerra comune» condotta dalle frange estreme delle tifoserie di tutta Italia contro i provedimenti di chiusura di stadi e settori per «discriminazione territoriale». Gli ultras di Roma e (così come quelli della Lazio) hanno mantenuto un atteggiamento di totale riserbo, rispetto alle apparizioni televisive dei gruppi organizzati di , Inter e Milan.
 
Eppure, c’è stato un tempo (lontano) in cui le curve di Roma e erano gemellate contro lo strapotere dei club settentrionali e il match veniva battezzato «Derby del sole». Il gemellaggio si ruppe traumaticamente il 25 ottobre 1987, quando il di Maradona riuscì a recuperare in 9 uomini una partita che sembrava persa dopo il gol di Pruzzo. Segnò Francini su angolo battuto da Diego, e Salvatore Bagni ebbe la «brillante» idea di festeggiare facendo il gesto dell’ombrello sotto la . Da allora, è stata guerra totale...