GASPORT (A. SCHIANCHI) - La tavola è imbandita con i piatti migliori: primi, secondi, contorni e dolci da leccarsi i baffi. RomaNapoli di questa sera si presenta come una grande abbuffata. Vincerà chi si dimostrerà meno sazio, quello che avrà più fame, più voglia di stupire, anche a costo di rischiare lindigestione. Totti contro Higuain
Limportanza delle ali Le luci sono per Totti e Higuain, si diceva, e gran parte delle emozioni della serata sarà legata al loro estro, ai loro colpi, alle loro invenzioni. Attaccanti diversi per caratteristiche e per atteggiamento, entrambi condizionano il modo di giocare delle loro squadre. Totti è il classico catalizzatore di tutte le manovre giallorosse. Ora si dice che si muove come «un finto 9», una specie di centravanti arretrato. In realtà Totti gioca come ha sempre giocato: a seconda degli allenatori e degli schemi adottati, il capitano è stato una seconda punta, una prima punta, un trequartista, persino unala sinistra. Piccole (e trascurabili) variazioni sul tema. Totti, in posizione centrale, è abilissimo a smistare il pallone anche con le spalle rivolte alla porta avversaria: riceve dai centrocampisti, dialoga frequentemente con loro e, al momento opportuno, innesca i laterali offensivi. A San Siro le sue «genialate» hanno permesso a Gervinho (a sinistra) e a Florenzi (a destra) di pedalare fino alla porta interista. La velocità delle due ali ha poi fatto la differenza. Lo schema antiNapoli non cambia, anche se Garcia potrebbe ruotare gli interpreti. Se al posto di Gervinho ci sarà Ljajic, probabilmente laRoma avrà meno accelerazioni, meno potenza, ma più imprevedibilità vicino alla porta nemica. Scelte che il tecnico giallorosso vorrà ponderare con calma.
Movimenti in profondità Higuain, al contrario di Totti, è un centravanti classico. Non un bisonte che se ne sta in area di rigore, sia ben chiaro, ma un «puntero» che con i suoi movimenti in verticale e in orizzontale allunga a allarga le difese avversarie. E poi, quando si tratta di entrare nei sedici metri caldi, lui risponde presente: ha il fiuto del gol, finta e controfinta, tiro di destro e di sinistro, e pure di testa è da temere. La forza del Napoli sta nel saper appoggiare il gioco sul centravanti e nel muoversi di conseguenza: se Higuain si allarga a destra, si apre il corridoio centrale per gli inserimenti di Hamsik. Se invece largentino va a sinistra, può duettare con Insigne, anche lui micidiale quando arriva al limite dellarea e può piazzare il tiro. Contro la Roma Higuain finirà nella morsa BenatiaCastan: uno andrà in anticipo e laltro darà la copertura (proprio come lo stopper e il libero di una volta, perché nel calcio non sinventa nulla). I frequenti interscambi tra lattaccante e le due ali saranno determinanti per far saltare il dispositivo della Roma.
Tre contro due Benitez ha dichiarato che non marcherà Totti a uomo, e cè da credergli: servirebbe a poco. Il sistema difensivo del Napoli prevede un pressing molto alto. Il diktat è: rubare il pallone vicino alla porta avversaria e costruire rapidi contropiedi. In questo modo si possono trovare gli spazi adatti a Higuain, Insigne e Callejon. Se invece la Roma riuscirà a evitare laggressione del Napoli, allora diventerà difficile la fase di contenimento per la squadra di Benitez. Perché? Semplice, si troverebbe in inferiorità numerica in mezzo al campo: il trio Pjanic De Rossi Strootman contro i soli Inler e Behrami (Hamsik sarebbe tagliato fuori) potrebbe tranquillamente far girare il pallone e aspettare il momento giusto per colpire. La chiave della sfida di questa sera, alla lunga, sarà proprio qui, a centrocampo. Il Napoli dovrà fare molta attenzione nel pressing, i reparti dovranno essere corti e stretti per non concedere spazi alle ripartenze della Roma. La squadra di Garcia, abilissima quando può sfruttare la velocità dei suoi esterni, ha di solito un atteggiamento attendista. La linea difensiva giallorossa è spesso piuttosto bassa: i giocatori di Garcia aspettano gli avversari negli ultimi trenta metri, dando in questo modo la massima protezione alla retroguardia. Questo è uno dei segreti, se non addirittura il principale, che fa della Roma la squadra con la miglior difesa. I giallorossi si chiudono a riccio quando non sono in possesso di palla e si aprono a ventaglio per impostare la manovra. La gara nella gara Gli «uno contro uno», se la sfida risulterà tatticamente bloccata, saranno determinanti. Callejon e Insigne contro Torosidis e Maicon da una parte; Florenzi e Ljajic contro Mesto e Maggio dallaltra. Sulla carta la Roma pare in vantaggio in questi duelli. E poi cè la partita dentro la partita, quella che si giocherà tra De Rossi e Hamsik: è lì che si può spostare lequilibrio. Chi vince questo duello quasi certamente si porta a casa i tre punti.