Roma, Garcia ministro della difesa

05/09/2013 alle 09:21.

IL MESSAGGERO (M. FERRETTI) - Non era assolutamente scontato che, con tre titolari nuovi su cinque, la difesa della Roma riuscisse a non beccare gol nelle prime due partite di campionato. Certo, diranno i criticoni di professio

IL RUOLO DI

Nelle prime due giornate, Rudi ha proposto sempre gli stessi uomini, davanti a . A significare che quella è la difesa titolare e con quella si andrà avanti. Da destra a sinistra, linea a quattro formata , , e Balzaretti. E, come si sa, nessun gol al passivo. Merito anche della schermatura protettiva garantita al reparto da , piazzato da nella posizione di libero davanti alla difesa. La posizione di Daniele è fondamentale per dare equilibrio costante a un reparto che, per poter sfruttare le accelerazioni di , tende quasi fatalmente a non essere equilibrato. Ecco perché pur di sfruttare la vena del brasiliano, in fase di possesso mantiene sempre un atteggiamento tattico molto accorto mentre con palla agli avversari è Balzaretti a diventare immediatamente il terzo centrale se è fuori posizione. Movimenti semplici che hanno bisogno, per diventare automatici e funzionali, di continuo addestramento; e con tre pezzi nuovi su cinque ce n’è bisogno ancor di più.

OCCHIO ALLA DIFFERENZA

La difesa della Roma, nonostante non sia più giovanissimo, e Balzaretti e da tempo non sono più due ragazzini, non è la più vecchia del campionato. È, questo sì, una difesa più esperta di quella della passata stagione. Non bastano solo due partite, però, per fare un paragone credibile con la difesa dello scorso campionato: la Roma ha chiuso quello 2012-13 con 56 reti al passivo, mantenendo la porta inviolata soltanto 8 volte (la prima il 7 ottobre 2012 all’Olimpico contro l’Atalanta) e per un campionato da zone europee sarà fondamentale nei prossimi mesi non concedere il bis. Così come sarà importante mantenere
una differenza-reti migliore: lo scorso anno la Roma ha chiuso a +15 mentre la a +47, vincendo lo scudetto con lo stesso numero di gol all’attivo della Roma, 71. Segno che in Italia si vince con la miglior difesa, non con l’attacco più brillante.

LA MEGLIO GIOVENTÙ

Alle spalle dei difensori titolari, ci sono tre ragazzini, Dodò, Jedvaj e Romagnoli, più Burdisso e . Il reparto forse avrebbe avuto bisogno di un centrale con caratteristiche diverse da quelle di , e dello stesso Burdisso, ma il ds è convinto che i due ’95, Romagnoli e (soprattutto) Jedvaj rappresentino alternative affidabili, sotto tutti gli aspetti. Se mai, l’augurio è che possa giocare 38 gare su 38, e che poi sia titolare anche in Coppa Italia. Per ovvi motivi.