De Rossi: «Sono sempre io»

30/09/2013 alle 11:32.

IL ROMANISTA (V. META) - Vedergli lasciare il campo per ultimo è un’immagine piuttosto frequente, ma vederlo imboccare le scale che portano agli spogliatoi con la leggerezza che solo certe corse non capitava da un po’. È leggero, Daniele De Rossi

Partita fra i mugugni dei tifosi per le cessioni illustri e lo scetticismo della critica, adesso è prima a punteggio pieno e si ritrova a vivere il paradosso di doversi quasi giustificare per questo: «Cosa ci aggiunge questa vittoria? Punti, consapevolezza, la dimostrazione che non sbagliamo le partite come facevamo prima, che ce la facevamo addosso sul più bello. Non le sottovalutiamo, può capitare di sbagliarle poi, ma la squadra gioca da squadra vera». Suggerimenti per riassumere il concetto: coraggio. Ma anche qualcos’altro, perché la Roma sembra stare bene di testa, cuore e gambe e pure l’ammonizione rimediata da a pochi minuti dallo scadere va letta in questo senso, come un eccesso di fame arretrata: «È un discorso di organizzazione, il mister prepara la partita in maniera incredibile, sembra che corri di più, ma poi è tutto preparato per bene. Abbiamo preso belle mazzate in questi anni, non ci passa il gusto di vincere dopo cinque partite». Il problema adesso sarà non perdere la testa, non solo quella della classifica: «Se sei primo dopo sei partite, è normale che puoi essere fuorviato. La Roma è una squadra molto forte, quest’anno è diventata una squadra vera e sono sicuro che il nostro obiettivo, che è quello di tornare in Europa, lo raggiungeremo». E da sabato sera a San Siro cominciano gli esami, sapendo che da adesso in poi tutti aspetteranno la Roma al varco: «Abbiamo giocato solo sei partite e manca una vita, sicuramente Inter e saranno le due più difficili fino a ora. Non so se quelle che abbiamo battuto noi le batteranno gli altri, ma so che noi abbiamo fatto punti dove di solito li buttavamo».