De Sanctis: «Roma alla pari con tutti, sarà di nuovo Europa»

20/08/2013 alle 10:37.

GASPORT (A. PUGLIESE) - Se lo scorso anno ci fosse stato non uno, ma due o tre De Sanctis, la Roma non avrebbe chiuso al sesto posto e, probabilmente, non avrebbe perso neanche la Coppa Italia. La seconda, invece, è che Morgan è a tutti gli effetti già una delle voci più importanti dello spogliatoio giallorosso e per capirlo basta vedere con quale autorevolezza e personalità parla nel giorno della sua presentazione

GASPORT (A. PUGLIESE) - Se lo scorso anno ci fosse stato non uno, ma due o tre , la Roma non avrebbe chiuso al sesto posto e, probabilmente, non avrebbe perso neanche la Coppa Italia. La seconda, invece, è che Morgan è a tutti gli effetti già una delle voci più importanti dello spogliatoio giallorosso e per capirlo basta vedere con quale autorevolezza e personalità parla nel giorno della sua presentazione. «La è un gradino sopra le altre, ma per il resto ce la giochiamo con tutti – dice il abruzzese – L’importante è che la Roma torni ad essere una squadra, dove i giocatori pensino più ad essere che non al personale . E dove si torni a fare la differenza dal punto di vista umano, dell’aggregazione del gruppo. Nei due anni passati è mancata soprattutto la squadra, ma su questo sono fiducioso che possa avvenire velocemente ».

Griglia di partenza , dunque, ha già fatto breccia nel cuore di tutti, a partire da , che apprezza da morire la sua comunicatività e il suo carisma. Proprio come il tecnico, però, ha fatto breccia nel suo. «Rudi mi piace molto, come il suo modo di allenare, in questo mese romano lui è la cosa più positiva di tutte. Parla già bene l’italiano e questo fa capire lo spessore dell’uomo. Ora spero che riesca a fare il lavoro che ha fatto Mazzarri. I nostri obiettivi? Sono quelli di tornare in Europa: ci sono 7 squadre di valore per 5 posti e la Coppa Italia. La Roma è forte, come organico e come tecnico ». Ma perché ha lasciato per la Roma? «Perché avevo capito che nel mio ruolo si stava guardando al futuro e per un orgoglioso come me questo non poteva lasciarmi indifferente – ribatte Morgan – Se poi sarò arrivato in una squadra più debole o no, potremo dirlo solo a fine campionato. I conti si fanno alla fine, ma noi contiamo di fare una grande stagione. Sulla carta solo la ci è superiore, ma nelle due partite con i bianconeri sono sicuro che ce la giocheremo anche con loro».

Difesa, tifosi e lo ha scelto anche perché non sta zitto un attimo: parla, gesticola, guida la difesa ma non solo, tiene vivi tutti i compagni. Rispetto a Stekelenburg (che era praticamente muto), tutto un altro mondo. «Con il tempo ho imparato che la dialettica è fondamentale per un – dice il numero uno giallorosso – e insieme? Io penso che come singoli abbiamo tutti difensori molto forti, ma dobbiamo giocare di squadra, la fase difensiva si fa in undici. E mi auguro di non difendere a 4050metri dalla porta, altrimenti chiunque andrebbe in difficoltà». Di questo, ha parlato molto in America anche con . «Lo vedo entusiasta, secondo me farà anche meglio dello scorso anno, sacrificandosi anche per la squadra, come leader dentro e fuori il campo». Chiusura con l’open day di domani e una promessa: «I tifosi stiano tranquilli, questa è una squadra che gli permetterà di rialzare la testa. Su questo, mi sento di garantire fin da ora». Ci fossero stati 23 o in più, lo scorso anno sarebbe stato davvero diverso...