I gol di Osvaldo in serie A con la Roma sono 27 in 55 presenze, un’ottima media. Ma quando si è infuriati si tende a esagerare. Nella Roma uno che ha segnato più di 200 gol c’è davvero. Si chiama Francesco Totti (227 reti in serie A) e aspetta ancora il prolungamento del contratto che gli scadrà a giugno 2014. Ma questo è un altro discorso. Il discorso su Osvaldo è quello dell’impossibilità di essere normali. Il rapporto con la Roma è stato sempre sulle montagne russe. Amore e gol prima, i piatti rotti poi: lo schiaffo a Lamela; la finta malattia per saltare la tournée di Capodanno in Florida e restare con la fidanzata; il rigore rubato a Totti (e sbagliato) contro la Samp; il duello rusticano con Andreazzoli dopo la finale di Coppa Italia; i rapporti azzerati con tutti. Si è presentato in ritardo al ritiro di Trigoria, ha litigato con i tifosi nel primo giorno a Riscone («Vi prendo a uno a uno»), ha replicato ieri.

Sabatini, intercettato al telefonino, lo ha messo in vendita contemplando la tattica «moggiana» della pressione dei contestatori. Dovrebbe essere facile vendere un giocatore da mezzo gol a partita, ma il carattere è quello che è. Osvaldo ha rifiutato il Southampton (in Inghilterra andrebbe solo a Londra o al City) e, per ora, anche lo Zenit che offre 20 milioni alla Roma e 4,5 netti all’anno a lui. Potrebbe fare al caso di Inter (Mazzarri lo stima) o Napoli, ma la Roma non vuole cederlo in Italia. Con tipi così, non si sa mai: segna 20 gol altrove e ti bruciano Trigoria. Mentre il Johnny Depp de noantri litiga, la Roma prova a costruire la squadra. Ieri Maicon ha sostenuto le visite mediche («Ho voglia di rivincita»), si può chiudere per De Sanctis e per Strootman. L’Arsenal vuole 8 milioni per Gervinho: troppi. Cercato Imbula, congolese con passaporto francese, sul quale Garcia punta a occhi chiusi, ma ci sono anche Monaco e Marsiglia sul centrocampista. Dipenderà dalla decisione su e di Daniele De Rossi.