IL ROMANISTA - Adesso basta. La cena di Arcore deve aver chiuso ogni indugio, oggi la Roma deve avere delle certezze sullallenatore. Nella notte, con ogni probabilità, a Milano hanno fatto altrettanto. La cena tessuta da Galliani a casa del Cavalier, Presidente eccetera per la Roma è stata comunque quella delle beffe: i
Nella notte sè deciso praticamente tutto. Se così non fosse stato, alla Roma comunque dovrebbe interessare poco: la Roma deve prendere un allenatore. Se ad Arcore Allegri ha guardato più Ar-core romanista che alla sua voglia di Milano, tanto meglio. Altrimenti ecco lennesimo valzer di nomi da far girare il meno possibile. Su tutti, si dice, Laurent Blanc per tutti prossimo a firnare col Paris Saint Germain per ereditare la panchina di Carlo Ancelotti e invece così non sembra più. Blanc era stato già contattato dalla dirigenza romanista a gennaio, lui sera detto onorato ma interessato a un progetto di medio-lungo termine non a subentrare così, in corsa. Blanc non vedrebbe lora di allenare la Roma. Vediamo se questora è arrivata. Potrebbe essere quella di Marcelo Bielsa, un pallino di Walter Sabatini, già accostato a Trigoria lanno scorso quando poi il Loco decise di restare a Bilbao. Così come per Blanc, Bielsa sembrava già accasato o prossimo a farlo al Santos. Così non è. Bielsa sarebbe un nome interessante, come quello di Mancini (che ieri è stato avvistato a Roma ma che non sembra una pista praticabile a causa del contratto milionario che ha ancora col City), sicuramente più di quello di Frank Rijkaard, poco amato almeno come calciatore dai romanisti, e di Rudi Garcia che rappresenterebbe soprattutto lennesima scommessa.
Da Parma, intanto, Roberto Donadoni ha fatto sapere che malgrado le voci sul suo conto lui è felice di restare in Emilia. Felice lui, felici tutti. E la stessa cosa vale per Allegri. La Roma ha aspettato anche troppo, sè spazientita e si sente presa in contropiede. Stavolta non se lo può permettere. Chiunque sia il suo allenatore