Ad Arcore la svolta obbligata

03/06/2013 alle 10:16.

IL ROMANISTA - Adesso basta. La cena di Arcore deve aver chiuso ogni indugio, oggi la Roma deve avere delle certezze sull’allenatore. Nella notte, con ogni probabilità, a Milano hanno fatto altrettanto. La cena tessuta da Galliani a casa del Cavalier, Presidente eccetera per la Roma è stata comunque quella delle beffe: i

Nella notte s’è deciso praticamente tutto. Se così non fosse stato, alla Roma comunque dovrebbe interessare poco: la Roma deve prendere un allenatore. Se ad Arcore Allegri ha guardato più Ar-core romanista che alla sua voglia di Milano, tanto meglio. Altrimenti ecco l’ennesimo valzer di nomi da far girare il meno possibile. Su tutti, si dice, Laurent Blanc per tutti prossimo a firnare col Paris Saint Germain per ereditare la panchina di Carlo e invece così non sembra più. Blanc era stato già contattato dalla dirigenza romanista a gennaio, lui s’era detto onorato ma interessato a un progetto di medio-lungo termine non a subentrare così, in corsa. Blanc non vedrebbe l’ora di allenare la Roma. Vediamo se quest’ora è arrivata. Potrebbe essere quella di Marcelo Bielsa, un pallino di , già accostato a Trigoria l’anno scorso quando poi il Loco decise di restare a Bilbao. Così come per Blanc, Bielsa sembrava già accasato o prossimo a farlo al Santos. Così non è. Bielsa sarebbe un nome interessante, come quello di Mancini (che ieri è stato avvistato a Roma ma che non sembra una pista praticabile a causa del contratto milionario che ha ancora col ), sicuramente più di quello di Frank Rijkaard, poco amato almeno come calciatore dai romanisti, e di che rappresenterebbe soprattutto l’ennesima scommessa.

Da Parma, intanto, Roberto Donadoni ha fatto sapere che malgrado le voci sul suo conto lui è felice di restare in Emilia. Felice lui, felici tutti. E la stessa cosa vale per Allegri. La Roma ha aspettato anche troppo, s’è spazientita e si sente presa in contropiede. Stavolta non se lo può permettere. Chiunque sia il suo allenatore