IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) - Tutto secondo le previsioni: la finale di Coppa Italia tra Roma e Lazio si giocherà il 26 maggio, ora dinizio anticipata dalle 21 alle 18 (ci saranno pure gli arbitri di porta). Il tutto ufficializzato dal presidente del Coni Giovanni Malagò,
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Si gioca alle 18, ma le paure restano le stesse. Inevitabilmente. «Speriamo vada tutto bene, anzi ne siamo certi», parole e musica del prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro. Che poi con i suoi interlocutori è stato categorico: «Se si verificheranno incidenti, il prossimo derby verrà giocato a porte chiuse». Più chiaro di così. Concetti che sono più o meno percepibili anche nelle sue parole ufficiali. «Mi auguro che nessuno esca da casa per andare allo stadio con l'accetta. Altrimenti la Lega e le istituzioni di questa città dovranno intervenire. Spero che il segnale che stiamo dando venga raccolto dalle tifoserie. Noi metteremo in campo tutti gli uomini possibili per garantire la sicurezza. Bisogna rasserenare gli animi dopo quanto successo nel derby di qualche settimana fa. La scelta di anticipare l'orario sarà utile per l'afflusso e per il deflusso degli spettatori».
ALEMANNO: SARÀ UNA FESTA
Lout out del prefetto viene raccolto da Giovanni Malagò. «In piena condivisione e grazie alla disponibilità di ognuna delle parti che ha rinunciato a qualcosa nell'interesse comune e per la migliore riuscita della manifestazione. Sarà per tutti la prova del nove, del fuoco. Non si può più sbagliare nulla. Deve essere una festa. E se qualcuno ha intenzione di rovinarla, sappia che rischierà di far pagare un prezzo altissimo. Per me è lultima chances». Appunto, poi ci saranno le porte chiuse. Anche il sindaco di Roma cerca di far ragionare le due tifoserie. «Era l'unica scelta possibile per contemperare le esigenze di tutti, diritti tv e ordine pubblico. Sarà una giornata particolare e dovrà esserci lo sforzo di ognuno di noi per rendere questo evento un grande festa dello sport a Roma». Intervengono poi, romanisti ed ex romanisti. «Sarà un evento speciale per la città di Roma e per la nostra squadra. E sono certo che sarà anche l'occasione per una festa con i migliori tifosi del mondo». Laugurio di Zanzi, global Ceo della Roma. Conclude Damiano Tommasi, presidente dellAssocalciatori. «È ovvio che l'ordine pubblico ha la precedenza su tutto e credo che la valutazione sia stata fatta dagli organi competenti, prendendo in considerazione il punto di vista sportivo e lordine pubblico. Il derby è uno spot per lo sport. Dal punto di vista sportivo è il massimo». È un derby, un grande evento mediatico. Sembrano i preparativi per una guerra.