E ora per tornare in Europa non resta che battere la Lazio

13/05/2013 alle 10:35.

CORSPORT (G. DOTTO) - L’urlo in settimana di Sabatini combinato allo spirito di San Siro fa il suo lavoro per quasi un tempo. Roma viva, fluida, felice di essere Roma [...] Fino a quando Rocchi non spedisce il manesco Muntari a smanettare sotto la doccia. E’ lì, undici contro dieci, che Totti e compagni perdono la leggerezza di vivere alias calciare. Squadra talmente delicata che il minimo cambiamento di copione, non importa se a favore, la stranisce

Detto che ora l’incubo è apparecchiato e che, per darsi un minimo d’Europa, alla Roma non resta che la Lazio, urge pensare positivo. Non solo all’allenatore che sarà (fondamentale ufficializzarlo prima del 26 per liberare tutta l’emotività giusta). Di cose buone e futuribili se ne sono viste diverse ieri. A partire dall’incredibile partita del sottovalutatissimo Bradley. Tonico, duro, sempre in anticipo e sempre a testa alta. Lui, e Marquinho, da non attaccante il più vivo di tutti là davanti (ho un attacco di orticaria se penso che i tre vengono liquidati spesso come acquisti «sbagliati») i migliori [...]

San Siro è stata anche la giusta platea per svelare senza più dubbi ed equivoci il talento di Dodò. Un suo musicalissimo anticipo al 21’ del primo tempo seguito da corsa leggiadra e assist sono stati una roba molto poetica. Vedere lui a sinistra e Marquinhos a destra (fenomeno ovunque) era visione da darsi alla pazza gioia, ora, domani e per sempre.