GASPORT (C. ZUCCHELLI) - In un foglio di carta lungo 23 giornate, cerano scritti 46 gol sul campo (e 3 a tavolino). Dalla rovesciata di Osvaldo col Catania al gol di Marquinho col Cagliari, la Roma di Zeman aveva una media di 2 reti a partita: 11 gol Osvaldo, 10 Lamela, 8 Totti e 4 Destro. Su un altro fogliettino, quello diventato famoso sabato a Trigoria nella conferenza pre Milano
Nervosismo Lo 00 di Milano è stato anticipato dalla sconfitta con il Chievo: negli ultimi 180 zero gol e poche azioni. Non solo: quelle rare volte che ci sono stati, i pericoli per i portieri avversari sono nati più da unintuizione del singolo che da unazione manovrata. Seconda squadra come numero di reti (primo il Napoli con 72, poi Roma e Juve con 69, compresi i 3 a tavolino di Cagliari), la macchina da gol giallorossa si è inceppata, mettendo in mostra poco gioco e tanto nervosismo.
Confusione I continui cambi di modulo hanno il loro peso. I picchi dellanarchia tattica si sono avuti nel secondo tempo contro il Pescara (all inn: Osvaldo, Destro, Totti, Lamela e Lopez contemporaneamente) e contro il Chievo quando Osvaldo e Destro, giocando sulla stessa mattonella, si sono pestati i piedi. La partita di Milano ha evidenziato un altro limite: arrivati a ridosso dellarea i calciatori non sanno cosa fare col pallone. La speranza, a Trigoria, è che lo scoprano prima del 26 maggio e che in finale la Roma ritrovi la sua vena sottoporta. Per la partita dellanno il dubbio di Andreazzoli è uno: con Totti e Lamela giocherà Osvaldo oppure sarà confermata la fiducia a Destro?