IL TEMPO (E. MENGHI) - Con il pallone ci andava anche a dormire, ma non lo raccontava a nessuno, perché era una cosa solo sua. È lamore per il calcio e per la Roma, la sua Roma dal 28 marzo del lontano 1993, che ha portato Francesco, il biondino di talento cresciuto a Porta Metronia, a diventare Totti, capitano di unera e
Con il pallone non ci dorme più, perché il ragazzino ha fatto posto alluomo e nel lettone ora cè spazio per moglie e figli, ma lui non è cambiato poi tanto. Sono passati ventanni da quei primi minuti di serie A: è il 42 del secondo tempo, a Brescia, Vujadin Boskov ha gli uomini contati, toglie Rizzitelli e fa esordire il 16enne Totti, seduto accanto a Muzzi. Quasi non ci credeva Francesco, che a quei tempi si faceva ancora accompagnare a Trigoria da mamma Fiorella. Quel giorno gli è cambiata la vita e non poteva immaginare che lavrebbe cambiata lui a tutti i tifosi romanisti.
Bisogna attendere il 4 settembre del 1994 per il primo dei 226 gol in serie A. Mazzone deve rinunciare a Balbo e lancia Totti in coppia con Fonseca dal primo minuto contro il Foggia. Passa mezzora ed ecco il suo sinistro potentissimo finire dentro la rete: lì è nata una stella, capace di battere i record dei più grandi di sempre. Piola è il suo ultimo obiettivo, lultima parte di storia ancora da scrivere.
In tanti si sono congratulati con lui, a partire dallamico Buffon: «Ventanni di serie A, che traguardo. Auguri davvero. Abbiamo cominciato insieme all'Under 15, abbiamo vissuto anni splendidi in Nazionale e continuiamo a incrociarci da avversari sui campi di A, dove spesso (10 volte per la precisione, tante quanti i gol che mi hai fatto) da campione quale sei ti sei dimenticato dell'amicizia. Poi, al fischio finale, di nuovo sorrisi tra noi, come quando temevo mi facessi il cucchiaio e poi ti ho parato un rigore: alla fine mi dispiaceva fossi proprio tu».
Buffon è sincero, il portiere della Juventus e della Nazionale ammira davvero Francesco Totti: «È vero che dopo i 30 anni ogni stagione ne vale sette - ha proseguito Buffon - però tu sembri tornare indietro nel tempo, invece di invecchiare. Hai scritto la storia del calcio, col presente e col futuro prossimo: un giocatore che non si può discutere».
Il sindaco Alemanno ha invitato Totti in Campidoglio: «Ci sono due cose da festeggiare: i 20 anni in serie A e il record dei gol. Speriamo che possa venire presto, lo aspettiamo». Il presidente del Coni Malagò lo esalta: «È il simbolo della fedeltà, una fedeltà che compie ventanni. Se potessi, gli consegnerei un Pallone dOro alla carriera».
Lex presidente della Roma Rosella Sensi aggiunge: «Gli manca solo il Pallone dOro e sarebbe strameritato. Francesco esordì ventanni fa e pochi giorni dopo mio padre Franco comprò la Roma con Mezzaroma. È un simbolo anche per l'entusiasmo che ci mette quotidianamente e per la passione che trasmette a tutti. Non voglio nemmeno pensare al giorno in cui smetterà». To be continued...