IL ROMANISTA (M. MACEDONIO) -A tre giorni di distanza dalla partita in campionato, è una serata molto più fredda questa che fa da cornice al Roma-Inter semifinale di andata di Coppa Italia. Ed è già una diversità non da poco, anche se la pioggia smette di cadere già prima dellinizio della gara. Saranno stati i prezzi dei biglietti,
Prima cè però da venire a capo di questa doppia sfida con i nerazzurri. A cominciare da stasera. Non è tempo di polemiche, quindi. Il pubblico lo sa bene e fa sentire la sua voce, già al riscaldamento dei giocatori (bello lincoraggiamento a Stek, che entra per primo in campo, da solo, e avrà modo di meritarsi applausi e consensi durante la gara). Di fischi, pochi. Cè semmai da salutare il nuovo acquisto. E in tribuna, infatti, fresco di contratto, Vasilis Torosidis. Lo speaker ne annuncia la presenza ricordandone i titoli vinti in Grecia e lesperienza accumulata in campo internazionale. Applausi anche per lui. Gli stessi che accompagnano poco dopo la lettura della formazione, anche se al nome di Tachtsidis applausi e fischi sembrano quasi bilanciarsi. Poco male. Scompariranno quasi subito. La squadra appare più tonica, e certamente più motivata, di quella vista domenica sera. Effetto dello striscione in curva? Probabile. E quello che recita Per voi è una partita, per noi è la vita. Fuori le palle.
Sembra dargli retta, la squadra. Se è vero che il clima dello stadio si scalda molto presto. Ci pensa già Florenzi, prima del quarto dora, con il gol del vantaggio, e poi Destro, con quello del raddoppio. Anche se la rete dellInter un soffio prima del riposo pesa, purtroppo, come pesano tutte quelle in trasferta. Allinizio della ripresa, se possibile, i cori della Sud si fanno ancora più forti. La squadra continua a costruire, ma anche a fallire occasioni, anche se rischia qualcosa qua e là. Zeman la segue in piedi da bordo campo, giusto al limite della propria area di competenza. Fa pochi gesti, il tecnico, quasi a voler accompagnare, e magari spingere, con le mani stesse, i suoi verso la porta dellInter. Che ci vano vicini più volte.
Con Destro, con Totti, ma anche con Piris e Balzaretti. I minuti passano e la situazione non si sblocca. Eppure, basterebbe forse un solo altro gol per andare a Milano, a metà aprile, con un po più di tranquillità. Ci prova e ci riprova, la squadra, anche se continua ad esporsi e a rischiare più di qualcosa dietro. Continuano soprattutto a crederci i tifosi. Forza Roma alè, Roma alè, Roma alè canta la curva. Ci prova anche lei a spingere la squadra. Lo fa, come sempre, con il suo Correte, scappate . Ma lo squadrone giallorosso sembra non arrivare. Forse anche perché esce Francesco. La curva non manca di sottolinearlo: Un capitano, cè solo un capitano sembra voler ricordare a quanti troppo spesso se ne dimenticano. Scorrono ancora i minuti, tra il continuo alternarsi di azioni sui due fronti. E la Roma che preme fino allultimo minuto. Vince, la Roma, anche se con il minimo vantaggio. Un tesoro da custodire fino al 17 aprile. Quando, se non altro, farà meno freddo E sarà forse una serata giusta per i cuori caldi.