Stekelenburg si chiama fuori: dolore alla mano

19/11/2012 alle 09:52.

CORSERA (G. PIACENTINI) - «Se dovessi escludere un portiere dopo ogni errore me ne servirebbero 38, uno per ogni partita di campionato». Se la cava con una battuta, Zdenek Zeman, ma la questione «numero 1» esiste e stasera si riproporrà al momento dell’ingresso in campo. Chissà se il pubblico dell’Olimpico risparmierà i fischi all’uruguaiano Goicoechea. L’ex Danubio Montevideo— è in prestito

Zeman, però, minimizza e difende fino alla fine il che avrebbe voluto portare a già dallo scorso anno. Anche perché con Stekelenburg e fuori per infortunio, è l’unico che gli è rimasto: «Ho fiducia in lui, quello con la Lazio non è stato un grandissimo errore, era un intervento difficile». Ci fosse stato Stekelenburg, probabilmente, avrebbe giocato lui stasera. L’olandese, però, è fermo dalla gara di Parma, dove lasciò il posto proprio a Goicoechea alla fine del primo tempo.

Superato il problema al polpaccio, mercoledì scorso si è fermato di nuovo per una botta alla mano: gli esami, però, non hanno evidenziato alcun danno. Più di qualcuno, in questo periodo, ha sottolineato come l’ex numero uno dell’Ajax abbia una soglia di sopportazione del dolore molto bassa. Se stasera all’Olimpico non ci fosse il Torino ma il per la finale di , insomma, l’olandese farebbe di tutto per esserci. «Su Stekelenburg non ho pensieri malvagi. Io non ho il "dolorometro", se dichiara che sente dolore vuole dire che è così», è la versione del tecnico boemo, che scagiona l’olandese. O forse no?