IL ROMANISTA (D. GALLI) - Allenatore e direttore sportivo si sono confrontati sulle cose per cui sono pagati. Hanno parlato di calcio. E quando i suoi calciatori torneranno dalla Nazionale, quella azzurra, lallenatore parlerà di calcio
Invece, i due - non De Rossi e Osvaldo, ma Zeman e Sabatini - hanno parlottato tranquillamente. Hanno commentato lallenamento, non si sono soffermati su un caso doppio. Perché per la Roma non esiste alcun caso. Lunica preoccupazione del club, e quindi anche di Zeman, è che i suoi campioni - De Rossi e Osvaldo, ma pure Balzaretti, Castan, Destro, Florenzi, Pjanic, Piris, Romagnoli e Stekelenburg - tornino alla base perfettamente integri. De Rossi e Osvaldo non hanno giocato per scelta tecnica, ma una scelta che per ora è limitata a Roma-Atalanta e che non avrà alcuna conseguenza sul futuro. Zeman non li ha ritenuti pronti e li ha lasciati in panchina. E certo, se non li riterrà pronti in settimana, al ritorno da Italia-Danimarca, non giocheranno nemmeno a Genova. Ma è una valutazione che spetta allallenatore, che vale per qualsiasi calciatore giallorosso e sulla quale la Roma non entra. Non entrerà mai. Anche perché, se decidesse di entrarci assumendo una posizione precisa, sarebbe immediatamente interpretata non come la posizione della Roma per la Roma, per se stessa, per tutelare squadra e tecnico e quindi - appunto - se stessa, ma come la posizione della Roma contro De Rossi e Osvaldo oppure contro Zeman.
Zeman e De Rossi, Zeman e Osvaldo. Il Maestro non cercherà alcun chiarimento. La frase incriminata, quella giudicata più pesante («vorrei che tutti pensassero alla squadra invece di pensare ai fatti propri»), non era infatti riferita a loro. Era rivolta a tutti gli elementi, alla rosa, perché il principio che la squadra debba essere concentrata solamente sul lavoro da fare è un assioma zemaniano, mica una novità dellultimora. A Trigoria sono convinti che la risposta dei giocatori, di tutti i giocatori, arriverà direttamente sul campo
. A proposito di campo, chi non è partito con le rispettive nazionali ha svolto ieri una seduta unica di allenamento. Una seduta tosta, corsa e gradoni, risparmiati a Dodò, che si è comunque dedicato a un lavoro di potenziamento muscolare. Si sono rivisti Totti, che sabato aveva chiesto un permesso, Nico Lopez e Svedkauskas. Da domani Zeman avrà nuovamente tutti a disposizione e si tornerà a parlare di calcio. Solo di calcio. Come ieri a Trigoria.