Ritrovare la Roma

01/10/2012 alle 10:32.

IL ROMANISTA (C. FOTIA) - Lourdes, Santiago De Compostela, la Madonna delle Grazie. Se dovessimo giudicare dalla partita di sabato sera contro la Juventus, che ci ha dominato in modo umiliante, per ritrovare la Roma sparita, non sembrerebbe restare altro da fare che sperare in un miracolo. Siccome, però, quella partita

1) Mi sembra evidente che questa squadra, soprattutto nei suoi giocatori più giovani, è priva di carattere: non aggredisce, si contempla spesso e appare smarrita quando deve reagire. Il talento da solo non basta, serve tanta determinazione, come quella che mette in ogni pallone sul quale si avventa.

2) Non è che non si veda il tipo di gioco che vuole Zeman, non si vede proprio nessun tipo di gioco: squadra lunga, niente tagli e sovrapposizioni, manovra lenta e scontata, con lanci lunghi che invece di essere veloci cambi di gioco che mettono in difficoltà l’avversario diventano scontate telefonate alle quali gli avversari rispondono con tranquillità Dunque, una squadra concepita per attaccare non solo non attacca, ma neppure aggredisce quando perde il pallone né su chiude quando deve subire. Si apre semplicemente come il burro. Colpa della difesa? Sì. Ma, andando forse un po’ controcorrente, io credo che il problema principale sia a centrocampo, è li che la Roma non aggredisce i portatori di palla avversari (lo spazio lasciato a Pirlo è da manuale del calcio al contrario: se non pressi, uno come lui, che è già uno dei più forti del mondo in quel ruolo, diventa Dio in campo); è li che non riparte velocemente.

3) E così veniamo ai giocatori “sopravvalutati” di cui parla . E su questo bisogna fare chiarezza. Si tratta di Stekelenburg? Di Piris? Di Tachtsidis. Sul io credo che non si possa dare un giudizio finchè la Roma giuoca così: è chiaro che ha responsabilità sul gol contro il e sulla punizione di Pirlo, ma quando, esattamente come avveniva lo scorso anno, gli avversari ti arrivano in area in tanti, cavalcando come gli Unni di Attila, un può fare ben poco: prima o poi il gol arriva. La bocciatura di Piris, è evidente, avendo Zeman mandato in campo Marquinos fuori ruolo piuttosto che rischiarlo. In quel settore la Roma non può ancora tirare avanti come Samuel Beckett, “Aspettando Dodò”.

Ci si metta qualche pezza e per gennaio si torni sul mercato per trovare un titolare sulla fascia destra almeno del livello di Balzaretti. Il centrocampo senza il miglior al fianco di e , con Bradley subito dopo, da risorsa straordinaria diventa un problema. E qui, per fortuna, l’alternativa è in casa. Quanto all’attacco, anche in questo caso le alternative sono in casa: , Osvaldo, , e Lopez e Lamela dietro sembra la scelta migliore. Nessuno mette in discussione, non io, le qualità del talento argentino ma finché non trova grinta e continuità, il tridente pesante sembra la scelta migliore. I giornali la mattina dopo che sono stati stampati sono buoni per incartare il pesce, diceva il mio maestro Luigi Pintor (che per altro da giovane aveva giocato a calcio in porta) per invitarci all’umiltà necessaria di un mestiere che spesso si dipinge come titanico. Non dubito che anche quanto appena scritto servirà al nobile scopo ma, se nel frattempo, qualcuno della Roma ci spiegherà cosa hanno in mente per uscire da questa assurda situazione, saremo contenti lo stesso