REPUBBLICA.IT (F. BIANCHI) - Settimana decisiva, la prossima, per la legge sugli stadi: una vergogna italiana, della nostra politica. Nonostante gli sforzi bipartisan (Lolli e Butti), ora si rischia di affondare definitivamente il progetto che era stato approvato dal Senato il 7 ottobre 2009, è rimasto
Se ne occupano tutto i privati (vedi Spy Calcio del 27 settembre 1) che ovviamente chiedono un ritorno al loro investimento. Maurizio Beretta, presidente della Lega di A, ha parlato più volte con i membri delle settime commissioni (Camera e Senato), lo stesso ha fatto Giancarlo Abete. Claudio Lotito si è fatto cacciare addirittura dai commessi perché stava dove non poteva stare, cioè in Transatlantico: ma almeno, anche se chiaramente per motivi personali, si è interessato passo passo alla legge. E ora uno degli emendamenti del Pdl è stato chiamato, con ironia, emendamento Lotito. "Siamo alle battute finali", ci spiega il senatore Rusconi, uomo di sport. "Io sono a favore di questa legge, sarebbe la prima per gli stadi, anche se non è perfetta ed è stata modificata ampiamente alla Camera rispetto al testo che avevamo licenziato noi al Senato tre anni fa. La prossima settimana si decide: dentro o fuori. Ci sono arrivati 35 emendamenti, 30 dal Pd e 5 dal Pdl". Ma è proprio l'ala ambientalista del Pd (con i senatori Della Seta, Ferrante e Ranucci) che rischia di affondare la legge: hanno chiesto infatti una limitazione della "volumetria edificabile e della parte residenziale".
I presidenti dei club, se fanno un investimento, hanno bisogno di un ritorno. E' chiaro. Ma senza esagerare. Ad esempio, non è possibile fare lo stadio magari a Roma Nord e costruire appartamenti da vendere a Roma Sud. "Ma credo che con la conferenza di servizi ci sia la massima garanzia-spiega Rusconi- La massima attenzione da parte dei Comuni e anche delle Sovrintendenze". Insomma, niente via libera agli speculatori, ai furbetti del quartierino. Come si poteva temere, visto che siamo in Italia e i precedenti sono tanti (ultimo i Mondiali di nuoto 2009). Ma questa legge, almeno a sentire la maggior parte dei senatori, offre garanzie di trasparenza. Ma soprattutto all'interno del Pd c'è una spaccatura che rischia di vanificare un lavoro di anni: ora pare sia stato chiesto l'intervento anche di Bersani ed Enrico Letta. Che figura farebbero d'altronde i partiti? Per carità, con quello che succede, c'è di peggio: ma il mondo dello sport (non solo del calcio perché, su volere di Veltroni, riguarda anche i palazzetti) aspetta con interesse questa legge. Anche se ha imparato, sta imparando, a sbrigarsela da solo: vedi Juventus Stadium, un esempio da seguire. Ci sta provando anche Massimo Cellino, con un passo falso davvero sbalorditivo per un dirigente di vecchio pelo come lui: ma almeno adesso l'impianto di Is Arenas va avanti. In B è tornata a casa la Pro Vercelli (che giocava a Piacenza), presto tocca al Lanciano. Andrea Abodi ha presentato un piano, 'B Futura', di aiuto ai club che vogliono costruire uno stadio nuovo, o rendere più moderno quello che hanno già. "Quando vediamo quelli di Polonia e Ucraina-dice ancora il senatore Rusconi-qualche domanda dobbiamo pur farcela, no?". Lui si sta battendo, anche contro colleghi del suo stesso partito. Ma la gara è sempre più dura.