GASPORT (C. MORACE) - È indubbiamente lattaccante del momento. Forte fisicamente, potente, bravo nel gioco aereo, acrobatico e, non è poco, allievo di Zdnek Zeman. Già perché Pablo Daniel Osvaldo, 26 anni, una doppietta venerdì contro la Bulgaria, ha un potenziale ancora tutto da scoprire. Il giocatore della Romaè partito questanno con il piede giusto nella squadra di club e nella Nazionale italiana che da tempo non aveva un centravanti delle sue caratteristiche
Osvaldo ci ha esibito, in questo inizio di stagione, parte del suo repertorio fatto di gol impossibili, di rara bellezza, di destro, di sinistro e di testa. Ma quali sono le caratteristiche di questo giocatore? Perché sta esplodendo solo oggi dopo varie esperienze in squadre italiane dove, certamente, non ha brillato per rendimento? Partiamo da un fatto. Osvaldo è temibile soprattutto in area di rigore, questo è il motivo per cui Zeman lo ha posizionato al centro dellattacco romanista. Allinterno dellarea di rigore fa leva sulla sua stazza fisica per prendere posizione ed attaccare i cross ma è abile anche a sfruttare i corridoi e ad inserirsi, con grande scelta di tempo, a prendere le palle filtranti verso la porta avversaria.
Ed è proprio frontale alla porta che largentino si esprime al meglio. Tiro in corsa, repentini cambi di direzione, controllo per il tiro. Zeman ha costruito lidea del reparto offensivo proprio attorno alle caratteristiche di questo giocatore con Totti che, convergendo al centro dalla sinistra, si trova sul destro la palla per servire lattaccante romanista. Così facendo largentino sfrutta la sua corsa in diagonale che gli permette di tenere lontano lavversario diretto. Al centro dellattacco, deve ancora migliorare nella protezione della palla che, consente alla squadra di salire. Ma gli schemi di Zeman, con il loro continuo attacco alla profondità, non credo, prevedano questa strategia tattica, che però sarebbe molto utile, al contrario, alla squadra di Prandelli. Infatti in campo internazionale, come è successo con la Bulgaria, le squadre, spesso, cercano di pressare alto e, se non si riesce a giocare palla a terra, un lancio lungo a scavalcare il centrocampo avversario diventa quasi indispensabile. Avere in quella posizione un attaccante che sappia proteggere la palla e servire i compagni a rimorchio diventa una soluzione tattica quasi obbligata.
Prestazioni positive, entusiasmo dei tifosi ed insegnamenti di Zeman, possono far crescere ulteriormente largentino. La sua maturità, la sua personalità e la sua voglia di arrivare saranno determinanti per esprimere tutte le qualità. Però Osvaldo dovrà considerare questo splendido momento calcistico non come un traguardo ma come un trampolino di lancio. Solo allora, potremmo dire di aver trovato un cannoniere alla Vieri, alla Toni, proprio quellattaccante che è mancato alla Nazionale Italiana in questi anni.