IL TEMPO (A. SERAFINI) - Non fa il nome però lattacco arriva dritto e colpisce nel segno. Perché per Zeman possono cambiare i luoghi, ma non le posizioni. Direttamente dall'ultima conferenza del ritiro austriaco di Irdning, il boemo lancia un'altra stoccata verso la Juventu
La tabella di marcia è al momento rispettata, senza nessuna preoccupazione per gli ultimi leggeri infortuni riscontrati dai suoi ragazzi: «Dovevamo fare certi lavori e siamo riusciti a metterli in pratica con soddisfazione. Mi aspetto tanto da tutti, capisco che in questi momenti c'è chi rende di più e di meno. Ci sono alcuni problemi, acciacchi fisici, ma è normale». Normale quindi entrare anche nello specifico. A partire dai volti nuovi: «Destro? Non era abituato a tutto questo lavoro, adesso lo sta accusando, ma gli servirà per il campionato. Credo che lo scambio con Borini sia stato azzeccato, Destro è più tecnico». Senza dimenticare Osvaldo: «Sta facendo molto bene e non ha problemi, perché è una forza della natura». Complimenti anche a Pjanic, «è un ragazzo che capisce subito, ci si può lavorare alla grande», e al duttile De Rossi: «Da mezzala ci gioca anche in Nazionale, lo fa a destra o a sinistra perché c'è Pirlo. Per me lo può fare anche qui».
Zeman ammette che «unidea di formazione titolare cè, poi spero che i giocatori sui quali io non vedo l'impegno, dimostreranno di poter entrare. Ho una rosa in cui ogni ruolo è coperto da due giocatori, dipenderà dal loro stato di salute e dalla mia pazzia riguardo al loro utilizzo». A poche ore dal ritorno a Roma, la capitale continua ad essere agitata dalle ultime questioni di mercato legate principalmente all'arrivo del difensore centrale: Marquinhos è a un passo. «Non ho nessuna preferenza - aggiunge Zeman - so che stiamo seguendo quattro o cinque difensori centrali, mi auguro che uno alla fine possa arrivare. È normale che l'esperienza ha un valore e la gioventù un altro, mi auguro quindi che si riesca a scegliere quello che serve di più a noi. Oggi considero terzo centrale Romagnoli, se poi arriva qualcuno che invece che il terzo farà il primo è meglio per noi».
Si inizia con riferimenti ad un allenatore, si termina con un altro, fresco vicecampione olimpico con il Settebello a Londra. Ovviamente con giudizi diversi: «Sandro Campagna? L'ho conosciuto quando era ancora un bambino. Lo tiravo in aria per fargli fare i tuffi a Mondello, giocavo con lui e sua sorella. Poi il tempo ci ha fatto perdere di vista, ma ora vederlo affermato mi fa veramente piacere. Leroe olimpico? Phelps. È inimitabile».