CORSPORT (R. MAIDA) - Dopo la frana, la Roma conta i danni. Il fallimento sportivo ha travolto con la sua impetuosa carica negativa anche il bilancio, che già nella semestrale di dicembre aveva fatto registrare un rosso di 27,1 milioni. La Champions League sarebbe stata una benedizione ma anche lEuropa di serie B
IL CALCOLO - Entriamo nel dettaglio: la partecipazione allEuropa League avrebbe garantito almeno 10-15 milioni di ricavi Uefa, a seconda del numero di partite giocate, visto che la riforma delle coppe voluta da Platini ha valorizzato questo torneo rispetto alla vecchia Coppa Uefa. Basti ricordare che il Villarreal, semifinalista della scorsa edizione, ha incassato 9 milioni di premi escluso il botteghino. Con la passione del tifo romanista, la cifra sarebbe stata molto più alta: se ricordiamo il brutto playoff contro lo Slovan Bratislava, il lato positivo venne proprio dallaffluenza di pubblico, che fornì 785.000 euro di fiducia alla società e alla squadra.
BEFFA DOPPIA - Proprio quelleliminazione ha peggiorato, per non dire raddoppiato, la catastrofe economica. Se la Roma fosse andata avanti in questa edizione dellEuropa League, avrebbe ottenuto altri 10-15 milioni. Il totale di mancati premi è quindi quantificabile tra i 20 e i 30 milioni. Ma a questi si possono aggiungere gli introiti che sarebbero derivati da operazioni di marketing collegati allesportazione del marchio As Roma fuori dallItalia. La società ha stretto un accordo importantissimo con la Disney e ha organizzato una tournée negli States. Ma niente fa pubblicità quanto la visibilità delle grandi partite. (...)
IL MERCATO - E i conti non tornano nemmeno per la campagna acquisti. La Roma ha venduto Vucinic, Menez e Riise e infilato a Trigoria tredici giocatori nuovi: Stekelenburg, Josè Angel, Kjaer, Heinze, Pjanic, Gago, Bojan, Lamela, Osvaldo, Borini, Nego, Tallo e (a gennaio) Marquinho, registrando un saldo negativo superiore ai 40 milioni, che erano considerati indispensabili per rifondare un gruppo di giocatori scarico. Capace però di fare dieci punti in più della Roma attuale.
INVENTARIO - Alla fine, il primo anno della gestione di Baldini-Sabatini-Luis Enrique ha provocato perdite (tra spese effettuate e incassi non raggiunti) superiori ai 70 milioni. Senza valutare i costi degli stipendi, che la società è riuscita ad abbassare di circa il 10-15 per cento. E possibile, anzi prevedibile, che buona parte di questi 70 milioni frutteranno nel medio-lungo periodo: calciatori come Pjanic, Osvaldo, Lamela, Stekelenburg sono un capitale che la Roma può ancora valorizzare. Ma di sicuro nella prima stagione italiana non hanno giustificato il prezzo del loro acquisto.
STRATEGIE - Se uno dei primi obiettivi della nuova società era incrementare i ricavi, come ha ammesso lamministratore delegato Fenucci, lesclusione dallEuropa spinge in direzione esattamente opposta. E costringerà gli azionisti, sia in America che nella quota Unicredit, a immettere altri liquidi. Anche oltre laumento di capitale, la cui prima parte di 50 milioni dovrà partire entro la fine di maggio. Ma il punto è che dagli Stati Uniti i proprietari (Pallotta soprattutto) non sembrano intenzionati ad aprire il portafogli. E allora il consorzio spera di reperire i fondi attraverso lingresso di nuovi soci. Che ancora non ci sono.