Luis Enrique resta in sospeso

06/05/2012 alle 11:20.

IL TEMPO (A. AUSTINI) - Un pari inutile e carico di rimpianti sul campo, qualche fischio (meno del previsto) dall’Olimpico, le parole di stima e affetto uscite dalla bocca di tutti i giocatori, Totti in primis. L’ultima partita stagionale (solo?) di Luis Enrique in casa ha un sapore agrodolce e lascia aperto ogni scenario. I

«No, non ho deciso niente e lo farò a fine campionato. Due settimane fa le cose erano più chiare, adesso meno. Devo vedere come finisce la stagione e valutare le cose al 100%. Mi costa farlo - spiega il tecnico - non pensate che sia una scelta facile: voglio essere giusto con me, la squadra, la società e i tifosi. La qualificazione in Europa c’entra ma non è solo quello, devo vedere cosa fare, parlare con la mia famiglia, essere sincero, ma lo farò al momento opportuno». Per adesso si può solo continuare a intepretare i suoi pensieri. Gli fanno sentire le parole di , «si commentano da sole - dice Lucho - a Francesco faccio i complimenti per la grinta e il numero di presenze: 500, mamma mia, faccio fatica a dirlo. Il resto oggi non conta: è difficile che un giocatore parli male del suo allenatore. Certo è incredibile la vita: due mesi fa volevate tutti che andassi via, ora succede il contrario». Poi allo spagnolo mostrano il girotondo di Guardiola con i suoi a . «Se mi piacerebbe farlo tra qualche anno con e ? Magari». In effetti sarebbe amaro lasciare adesso, dopo una stagione di costruzione in un campionato così complesso e diverso. «Non c’è nulla che non mi piaccia dell’Italia - assicura Luis Enrique - sono felice di essere qui, sia nella mia vita calcistica che con la famiglia. Dai tifosi ho avuto una pazienza incredibile, nessuno qui ci era abituato. È stato un anno difficile, sicuramente non fortunato per la Roma ma la fortuna si trova lavorando meglio». Ci proverà ancora lui? «È stato un piacere allenare qui e potrebbe esserlo ancora in futuro. Manca tanto, si può migliorare tutto, l’aspetto tecnico dell’allenatore e dei giocatori. Una squadra che non si può migiorare è morta, manca una settimana e saprete... ». E ti pare poco? «Aspettiamo con ansia - conferma - la decisione. Non è un problema dei tifosi, è un turbamento che ha lui, il fatto di non avere un appoggio incondizionato gli crea qualche problema. Noi dobbiamo aiutarlo integrando l’organico. Resta la nostra prima opzione, ma la Roma è sempre in movimento e in caso arriverà qualcun altro». Da cercare nel campionato italiano. «Sceglieremo un tecnico che capitalizzi quanto fatto finora e sappia proseguire il lavoro, cercando di non disperdere il capitale costruito quest’anno. Villas Boas? È un nome prestigioso è sul mercato, faremo le nostre valutazioni ma adesso non stiamo affrontando alcuna situazione perché speriamo che Luis rimanga». Dopo Cesena la verità