Roma violata. La Fiorentina fa il colpo: giallorossi al 14° k.o, bufera su Luis Enrique

26/04/2012 alle 09:45.

GASPORT (R. PALOMBO) - Erano vent'anni (febbraio '92) che la Fiorentina non vinceva contro la Roma all'Olimpico. Il miracolo si materializza nel secondo dei cinque minuti di recupero col gol di Lazzari che vale una salvezza anticipata per la viola, mentre il Titanic giallorosso si inabissa insieme ai sogni di Champions e

Tutto giusto Anche se un pari non sarebbe stato scandaloso. La s'impone quando la Roma opera il massimo sforzo per portare a casa la vittoria. Un match di rincorsa per i giallorossi, già sotto dopo due minuti, palombella di testa di Jovetic, difesa di marmo incluso il Curci, e autori di un primo tempo davvero imbarazzante, con la padrona assoluta del campo, e fermata dalle tre parate del vice Stekelenburg (due volte su Jovetic e una su Cerci). Effetto o effetto scollamento da Luis Enrique? Probabilmente tutte e due le cose. Il pubblico, che prima dell'inizio fischia tutti meno i soliti noti (, e ) e poi sbeffeggia con tanti «olè» il non gioco orizzontale della Roma, tornerà a stare accanto alla squadra e a sostenerla nella ripresa quando, pur spingendo disordinatamente, darà qualche cenno di vita. Luis Enrique, tanto per cambiare, rivoluziona la formazione nell'intervallo a riconferma di una ricerca della lanterna magica iniziata otto mesi fa e mai realizzatasi. Fuori José Angel e Greco, pessimi ma certo non peggiori di , e dentro Marquinho e Gago. Con un centrocampista in più la Roma fa finalmente la partita, ma, intendiamoci bene, del famoso gioco offensivo ispanico predicato dall'allenatore nemmeno l'ombra. Tanto che per arrivare all'1-1 ci vuole una voluta, ma anche fortunata deviazione di (gol numero 213, Altafini e Meazza sempre più vicini) su un tiro senza pretese di Gago. Lì, sgombrata la testa dai cattivi pensieri, la Roma ci prova per davvero e con Osvaldo e sfiora il gol-partita. E Luis Enrique fa esordire l'attaccante ivoriano Tallo, classe '92, togliendo Heinze per un 4-2-4 rischiatutto.
 
Delio Rossi sì e no È anche grazie a questa mossa assai estemporanea che la , sfinita, ritrova spazi e possibilità di replicare. Delio Rossi, bravissimo nel preparare un match fatto di buona difesa a tre, Natali su tutti, e tanto centrocampo (una delizia Behrami centromediano) sfrutta i suoi attaccanti atipici Jovetic e Cerci, corsa, agilità e piedi buoni, mandano spesso in crisi la difesa colabrodo della Roma. È una sorpresa perciò vedere Rossi sostituire Cerci con Amauri dopo appena dieci minuti del secondo tempo. Non si rivelerà una buona idea, al contrario del cambio tra l'esausto Jovetic e dopo la mezzora. Sarà quest'ultimo, in pieno recupero e dopo che Amauri infortunato ha lasciato per Olivera, a scoccare il tiro non irresistibile sul quale Curci, tanto per cambiare, metterà le mani aperte. Una manna per Lazzari, che già aveva confezionato l'assist dell'1-0. Controllo, tiro, gol e meritata salvezza.
 
Nervi scoperti Osvaldo si fa cacciare sull'1-2 per proteste, si fa ammonire dopo essere venuto alle mani con Natali: contro il , sabato, saranno entrambi squalificati, al pari di Lamela, quello dello sputo a Lichtsteiner. Come direbbe il romanista Nanni Moretti, «ma sì, continuiamo pure a farci del male».