IL TEMPO (T. CARMELLINI) - Tre punti non belli ma importanti soprattutto per la testa di questa Roma disfatta, che fatica a restare in piedi per novanta minuti e dopo un bellavvio esce con lelmetto dalla Favorita di Palermo: arriva finalmente il primo successo in trasferta del 2012. Una Roma più attenta dietro rispetto al passato, ma ancora altalenante e schizofrenica, capace di alternare un ottimo primo tempo (se le partite finissero al 45 la Roma sarebbe seconda in classifica) e una ripresa in netto calo che stavolta però non coincide col crack finale.
Forse il problema principale di questa Roma è tutto qua: non ce la fa a tenere per una gara intera la stessa intensità in questo gioco, davvero molto dispendioso, preteso dal tecnico giallorosso. Ma non può essere solo un problema di gambe... Comunque, nonostante le assenze pesanti arrivate proprio nella settimana post-derby, la squadra di Luis Enrique sembra stringersi attorno al suo tecnico e crederci nuovamente. La differenza la fa probabilmente la voglia di dimostrare qualcosa in primis a se stessi, ma anche la ritrovata compattezza di un gruppo che ha capito quanto importante siano queste ultime partite per il futuro: e non solo per quanto riguarda la classifica. Pesa lassenza dei due centrali titolari in difesa, ma Kjaer forse consapevole di avere, inevitabilmente, fiducia a lungo termine, gioca una partita attenta e senza rischiare granché.
Complice anche un De Rossi formato maxi (almeno nel primo tempo, poi cala anche lui) che copre tutto e cè sempre quando là dietro quando serve una mano. A centrocampo Greco tiene a malapena un tempo al posto dellinfortunato Pjanic: altra qualità. La certezza in attacco è ancora Borini, ormai capocannoniere staccato della Roma a quota 10 gol stagionali (7 gol nelle ultime 8 partite, 9 totali in campionato): segna sempre lui e con un Lamela mascherato da rifinitore tutto diventa più facile. Tre minuti per il primo gol giallorosso che parte dai piedi di Totti e si concretizza sullasse Lamela-Borini: fantastico il tunnel smarcante dellargentino su Munoz per il giovane attaccante italiano che infila Viviano. Ma la Roma commette lerrore di non chiudere la partita ed è costretta a giocare lennesima ripresa con lelmetto in testa.
Finale da infarto con il Palermo tutto in avanti ma stavolta la difesa giallorossa tiene. Tre punti che fanno classifica, ma soprattutto morale.