GASPORT (M. CECCHINI) - «Inadatto, ha rovinato la squadra, è da mandare via». Credete che pensieri cosi poco amichevoli siano rivolti a Luis Enrique? Sbagliato. Sono citazioni prese dai giornali dello scorso anno tutte riferite a Claudio Ranieri, che aveva appena consumato malinconica
Rivoluzione a metà Troppo ingeneroso. È vero, una vera rivoluzione culturale non è mai stata realmente presa in considerazione, basti pensare alle classichemodalità operative sul mercato (escamotage per il numero degli extracomunitari, pingui provvigioni per i procuratori, caccia spregiudicata ai talenti minorenni) e sulla gestione dei conti (UniCredit finanzia lordinaria amministrazione scontando crediti futuri e percependo congrui interessi: 2 milioni nellultima semestrale).Ma due importanti pilastri in realtà sono stati messi: sul comportamento sportivo e lo stile di gioco. Il problema è che le sconfitte stanno facendo vacillare entrambi, se si pensa che dalla sfogo di Taddei post-derby contro larbitro al reclamo inoltrato ieri per chiedere di togliere la squalifica ad Osvaldoilmuro della «diversità » si sta incrinando davanti alla ragion di stato e alla spinta popolare.
Le telefonate Resta il fronte Luis Enrique che ieri, raggiunto dalle telefonate di Baldini e Sabatini, è apparso ancora molto scosso. Oggi la dirigenza proverà a parlare con i giocatori,maè logico chedato per certo che la società vuole continuare con lo spagnolo ora non è sicuro che Luis Enrique voglia rimanere. Per la dirigenza sarebbe una sconfitta, che neppure le classiche voci su Vilas Boas, Montella e, in prospettiva, Prandelli, addolcirebbero. Di sicuro il d.s. Sabatini è perplesso sul rinnovo, mentre i sussurri tra UniCredit e Trigoria danno per indebolita anche la posizione della.d. Fenucci dopo linterruzione del rapporto con la responsabile finanziaria Cristina Mazzoleni. La banca, in particolare, è sorpresa per una decisione così repentina, anche perché considerava lex dirigente una figura di garanzia, soprattutto alla luce dellestenuante attesa dellaumento di capitale da parte della cordata Usa, posticipata da dicembre a maggio. In compenso, dalla Raptor Accelerator che fa capo alluomo forte James Pallotta, percepisce 115.000 euro (nel 2011) per un rapporto di consulenza che durerà fino allaprile 2013, ad un costo medio di circa trentamila euro al mese. Domanda: ce la farà Luis Enrique a resistere fino a quella data?