
GASPORT (A. CATAPANO) - Quattro mesi e mezzo, 138 giorni, un intero girone senza gol né altre magie degne del suo talento. Qualche squarcio di luce accecante, limpressione a volte di poter spiccare il volo, poi pure la sua stagione è diventata grigia. Dal Palermo a Palermo: che fine ha fatto Erik Lamela? In principio, fu come unapparizione, dopo appena
Troppa pressione? Ancora troppo giovane per una città canaglia comè Roma? Allora, quando il suo nome era sulla bocca di tutti, Luis Enrique e Walter Sabatini invitarono giustamente alla calma: «È giovane, si deve ancora fare, non lo caricate di troppe responsabilità». È andata come temevano: il ragazzo, solo 20 anni, si è involuto, ha abbassato il livello delle sue prestazioni, si è «normalizzato». Il rendimento della squadra non lo ha aiutato né la fortuna: il derby poteva rilanciarlo e invece per lespulsione di Stekelenburglo ha vissuto da spettatore. Il Palermo potrebbe venirgli in soccorso, almeno stimolarlo. Non sarebbe male per una Roma in crisi, che ieri sera per ricompattarsi ha rispolverato lantica usanza della cena di gruppo. Totti, Lamela e il grosso della squadra si sono ritrovati in un ristorante dellEur. Oggi Luis Enrique, che già dovrà fare a meno di Pjanic e Juan, saprà se potrà contare su Osvaldo: si attende lesito del ricorso contro la squalifica. Inutile dire che farebbe assai comodo. Intanto una (importante) certezza cè già: manca solo lufficialità ma Sabatini ha prolungato il contratto fino al 2013