IL MESSAGGERO (U. TRANI) - LOlimpico si fida quasi per cento minuti. Di più no. Perché, pesata la prestazione, poi comunica direttamente e con sincerità il suo pensiero. Fischi a fine partita per la Roma: l1 a 1 contro il Bologna, non piace al suo pubblico.
La Roma del primo tempo è irriconoscibile. Anche se Totti ci prova subito e Gillet si fa riconoscere. Pioli, con molta umiltà, vuole cancellare la gara del 21 dicembre: a sentire il tecnico rossoblù, la peggiore della sua gestione. E, forse la migliore dei giallorossi. Tatticamente il Bologna si presenta meglio. E anche fisicamente. Con il 3-4-2-1, manda in tilt i rivali. Si affida alla marcatura personalizzata in difesa e a centrocampo, alla copertura delle fasce e, grazie alla maggior freschezza, al pressing offensivo su chi imposta. La Roma, con lalibi dello sforzo infrasettimanale a Torino contro la Juve, balbetta in ogni reparto. E lunga e scontata. Spesso si fa trovare impreparata quando ripartono i giocatori offensivi del Bologna, soprattutto Di Vaio e Taider. I brividi più forti, dopo la mezzora, anche se al dodicesimo è bravo, per due volte Heinze, a impedire la conclusione a Di Vaio: Mudingayi, liberato da Garics, calcia centrale e fiacco; su corner di Diamanti Di Vaio sfiora di testa e Raggi buca a porta vuota sul secondo palo. Sono avvertimenti in una frazione che i giallorossi lasciano agli ospiti. Tra laltro fanno cilecca quando arrivano in area: Borini è lunico a concludere, ma sempre a lato. Taddei fa un tiretto di sinistro, bloccato da Gillet. Lamela non è in giornata: fatica nella fase difensiva, si nasconde al momento di ripartire e sbaglia i palloni più semplici. (...). A centrocampo solo Gago, nei primi quarantacinque minuti, resta lucido. Greco è come se non ci fosse, Pjanic è seguito a uomo da Perez. Sulle fasce spinge un po più Rosi di Taddei. (...)
La ripresa della Roma è lievemente migliore. Anche se il Bologna, a forza di presentarsi davanti a Stekelenburg, riesce a trovare il vantaggio. Juan fa un errore dietro laltro. (...). Di Vaio, proprio su gaffe del brasiliano, arriva a saltare Stekelenburg, ma in questa circostanza Juan recupera e respinge il tiro del capitano rossoblù a porta spalancata. Raggi, invece di prendersela con Totti come farà a fine match, si pappa il secondo gol del pomeriggio: tocco moscio su punizione di Diamanti. Su lancio di Gillet, al dodicesimo, passa il Bologna: liscio di testa di Juan e Di Vaio si presenta solo in area a piazzare il sinistro incrociato dell1 a 0. Luis Enrique, sbagliato il pronostico della vigilia quando aveva giurato sulla doppietta di Lamela, fa uscire largentino e Greco dopo unora, dentro Bojan e Simplicio. Sarebbero stati cambi provvidenziali, se i due non si fossero mangiati i gol per la vittoria. Anche perché Pjanic, punizione a giro di destro, firma in fretta l1 a 1: è la prima volta, in questannata, che la Roma rimonta e non perde. Ma il Bologna è sempre vivace: Juan non intercetta un altro pallone per Di Vaio che però trova, sul destro facile, la manona di Stekelenburg.
Davanti sbagliano anche i giallorossi. Totti potrebbe tirare, ma vede Bojan libero a centro area: tocco in laterale per lo spagnolo che però conclude centralmente e Gillet si salva respingendo. Pjanic lievita e, dopo uno slalom, calcia ancora in porta: Gillet si distende, ma non trattiene. Irrompe Simplicio che, a porta vuota, sbuccia il pallone e spreca sul fondo. E il ventunesimo: la Roma dura cinque minuti, come ritmo e pericolosità. Dalla rete del pari alla chance del brasiliano. Perrotta prenderà il posto di Pjanic che riceve una ginocchiata alla coscia. (...) La sterilità giallorossa dipende anche dal ritmo, sempre più basso, e dai singoli, spenti e stonati. Gago perde palla a centrocampo. Meno male che ha la forza per andare chiudere Taider sul più bello. Ai giocatori del Bologna, per tenersi stretto il punto, non resta che perdere tempo. Così lOlimpico perde la pazienza. Ma pure con la Roma che lascia il campo bocciata dal suo pubblico.