Adesso riprendiamo il cammino

25/01/2012 alle 08:33.

IL ROMANISTA (C. ZUCCHELLI) - Ci sta pure perdere a Torino, nel nuovo e moderno Juventus Stadium, contro questa Juve qua: forte e sicura dei propri mezzi. Ci sta pure, ma quanto è brutto, perdere 3-0 con un gol di Giaccherini, un autogol a un minuto dalla fine e, soprattutto, una prodezza di Del Piero, con Totti l’altra

Troppo poco Roma in tutti i suoi uomini. Una notte nata male, col vantaggio bianconero dopo appena sei minuti, e finita peggio, col calcione di Lamela a Chiellini e con l’esultanza "discreta" di al fischio finale. L’allenatore della incita continuamente, e a volta in maniera anche troppo esagerata, i suoi: giocatori e tifosi. Lo Stadium ne contiene quasi quarantamila, tutti attaccati al campo, senza barriere e senza pista: un ambiente di fuoco, al contrario della temperatura. Gelo. Gelo come quello che prendono i cento tifosi romanisti che, in qualche modo, provano a farsi sentire. Raramente ci riescono, perché i tifosi della si danno da fare galvanizzati da una squadra che in campo fa quel che vuole.

 I bianconeri partono a mille. Pressing a tutto campo e corsa, la Roma cerca di prendere le misure ma i bianconeri, per l’occasione con l’inguardabile maglia rosa, passano in vantaggio dopo appena sei minuti: Giaccherini riceve un pallone dalla difesa, il centrocampo della Roma va in bambola, la difesa sale male e il numero 24 della solo davanti a Stekelenburg non sbaglia. Dopo un quarto d’ora i giallorossi provano a farsi vedere ma Storari esce bene sui piedi e poi Kjaer, su angolo battuto da e conquistato da Lamela, manda di testa sopra la traversa. A fare la partita però è sempre la e al 20’Borriello reclama un calcio di rigore per un intervento di Gago in area ma Banti lo invita a rialzarsi tra le proteste del pubblico e quelle, poco misurate, di in panchina. Alla mezzora la meritatamente raddoppia con uno strepitoso di Alessandro Del Piero: il suo tiro a giro prima sbatte sulla traversa e poi si insacca nella rete. La partita si innervosisce, la Roma prova a fare qualcosa: apre per Bojan che, dalla destra, mette in mezzo un pallone per Lamela. L’argentino però, al momento di impattare sul pallone, scivola ed è l’ennesimo nulla di fatto. Poco prima dell’intervallo ci prova a dare la scossa con una punizione potente da trenta metri che però termina alla destra di Storari.

Si riparte senza cambi, si riparte con la Roma chiamata, quantomeno, a provarci. La sostanza però non cambia. Emblematico quello che succede al quarto d’ora quando Kjaer e Stekelenburg, pressati dai giocatori della , sono costretti a passarsi il pallone per 4 volte di fila. La Roma non riesce ad entrare nell’area bianconera e solo coi tiri da fuori trova lo specchio della porta: Gago, ad esempio, lascia rimbalzare il pallone e poi tenta un che però termina a lato. . La Roma ormai non c’è più e al 21’ Lamela da terra e a palla lontana rifila un calcione a Chiellini sotto gli occhi dell’assistente: Banti non può fare a meno di estrarre il rosso. In dieci la Roma ha la più grande occasione della partita con che dopo un bello scambio con scivola nell’impatto col pallone e calcia alto, anche se era stato fischiato il fuorigioco. La partita finisce lì, c’è tempo solo per l’autogol di Kjaer, l’ultima nota di una notte da dimenticare al più presto. Domenica all’Olimpico arriva il , di nuovo campionato. C’è solo una cosa da fare: vincere.