Il nostro 2011 (luglio-agosto-settembre)

29/12/2011 alle 09:26.

IL ROMANISTA (M. IZZI) - Veramente saturo di eventi il trimestre che ci apprestiamo a ricordare. A partire dal 4 luglio, data che segna l’investitura ufficiale di Roberto Cappelli a presidente dell’AS Roma. Cappelli, nel cda della Roma sin dall’11 novembre 2008, succede così a Rosella Sensi, segnando un’altra tappa fondamentale

, commenterà così il felice esito della trattativa: «Abbiamo chiuso per una cifra importante. Ne vale la pena, si tratta di un calciatore di grandissime prospettive che ha già fatto vedere cose importanti. Se un ragazzo così giovane si esprime a questi livelli in una squadra come il River Plate, possiamo stare tranquilli». Con nel carniere questo primo importante colpo, la Roma, dal 15 al 26 luglio sostiene il ritiro a Riscone di Brunico. Accanto ai tanti ricordi legati all’era della grande Roma di Liedholm, le cronache forniscono un fiume di notizie sui metodi d’allenamento di Luis Enrique e sulla sua meticolosa ricerca di veicolare una nuova filosofia di gioco. E’ sempre in questi giorni che sbroglia con grande maestria l’intricata matassa legata alla questione portieri. Da una parte c’è la necessità di portare a Roma un numero uno in grado di poter ricoprire con forza il ruolo di titolare, dall’altra il Club si trova a busta paga Doni, , Julio Sergio e il rientrante Curci. E’ evidente che prima di acquistare occorre chiudere alcune operazioni (tutt’altro che semplici dato gli ingaggi dei tesserati interessati) in uscita. Proprio il 15 luglio arriva un primo comunicato ufficiale: «L’A.S. ROMA S.P.A. rende noto di aver sottoscritto l’accordo per la risoluzione consensuale anticipata del contratto per le prestazioni sportive in essere con il calciatore Alexander Marangon Donieber, la cui naturale scadenza era prevista al 30 giugno 2012. Al calciatore è stato riconosciuto un incentivo all’esodo di 1,5 milioni di euro, al netto delle imposte, al fine di favorire la risoluzione contrattuale». Nella stessa giornata, la Roma saluta anche John Arne Riise, accasatosi al Fulham. Intanto, a Brunico, in un’amichevole contro una Selezione della Valpusteria, Luis Enrique vive la sua prima panchina da allenatore della Roma.

Quel pomeriggio, per la cronaca, vedrà scendere in campo, dal primo minuto: ; Cicinho, Antei, Cassetti, Taddei; , Pizarro, Perrotta, Caprari, (suo il primo gol stagionale), Borriello. Nella ripresa c’è spazio per tanti giovani e, ancora, per Vucinic e Menez. In parole povere, la Roma è ancora un cantiere. Un cantiere che inizia a ribollire il 19 luglio, con l’annuncio dell’acquisto di Jose Angel dal Real Sporting de Gijon. E’ solo l’inizio dei fuochi d’artificio. Il 23 luglio arriva l’ufficialità dell’ingaggio del campione d’Europa Bojan Krkic. Le sue prime dichiarazioni recitano: «Di mi mancheranno molte cose: i miei compagni, la à, giocare al Camp Nou, difendere la “camiseta” che ho indossato negli ultimi 12 anni. D’altra parte, a Roma spero di poter recuperare la felicità di giocare a calcio, che avevo perso nell’ultima stagione». Sempre nella giornata del 23 luglio arriva l’accordo con Gabriel Heinze, mentre 24 ore più tardi, Julio Cesar si accasa al Lecce, restituendo a piena possibilità di operare per regalare alla Roma un nuovo numero uno. L’obiettivo sarà centrato nella maniera più brillante il 26 luglio, con l’ingaggio di Maarten Stekelemburg, vice campione del Mondo e titolare, sino a quel momento dell’Ajax. Qualche giorno più tardi, nella conferenza stampa di presentazione del calciatore olandese, dichiarerà: «E’ stato sempre la nostra prima scelta».

Per la Roma, però non c’è neanche il tempo di un brindisi, la giornata, si chiude infatti con il perfezionamento della cessione al Paris Saint-Germain di Jeremy Menez, talento eternamente incompiuto. Gli addii al tempo che fu e alle promesse mai pienamente mantenute, si consumano definitivamente il 29 luglio. La ha dovuto ingoiare il no del Villareal per Giuseppe Rossi e decide di puntare decisamente su Vucinic. L’affare va in porto tracciando un ulteriore solco tra la Roma del passato e quella attuale. La rifondazione è stata radicale, i tempi per metabolizzarla sono strettissimi, non stupisce che i primi passi della nuova Roma non vengano accompagnati dalla marcia trionfale dell’Aida. Il 12 agosto arriva una sconfitta in amichevole contro il Valencia per 3-0, è un campanello d’allarme che confermerà i timori emersi nell’esordio in Europa League del 18 agosto. A Bratislava, contro lo Slovan, la Roma raccoglierà una sconfitta di misura che si rivelerà letale per il proseguo dell’avventura nella competizione. I problemi non mancano ma ancora una volta vengono affrontati con impegno e investimenti concreti. . Il 23 agosto, dall’Espanyol, viene preso l’attaccante Osvaldo, un investimento che a conti fatti sarà superiore alla somma incassata per la cessione di Vucinic. Tutti vorrebbero vedere immediatamente il frutto di tanto lavoro e dei sacrifici economici affrontati, ma chiaramente è impossibile. Il 25 agosto si deve ingoiare l’eliminazione dall’Europa League, archiviando il pareggio dell’Olimpico. Sono più di 50 mila i romanisti che assistono a questo sfortunato preliminare, confermando tutto l’entusiasmo che il nuovo progetto raccoglie tra i sostenitori giallorossi. Il mese di agosto, si chiude intanto con gli ingaggio di Gago e Simon Kjaer prelevati dal Real Madrid e dal Wolfsburg, e soprattutto dal Lione, poi a farla da padrona rimane il campionato. 

L’11 settembre si parte con l’amara sconfitta interna con il Cagliari, seguita dai pareggi a Milano con l’Inter (17 settembre) e nella gara interna con il Siena (22 settembre). Quest’ultimo risultato sarà particolarmente duro da digerire per la rete del pareggio ospite giunta a due soli minuti dal termine della gara. Il gol di Vitiello è un’autentica mazzata che fa vacillare l’ ambiente. Nel momento forse più delicato, arriva finalmente il primo successo della gestione di Luis Enrique. E’ il 25 settembre, i nostri fanno visita al Parma. La gara sarà decisa da un gol di Osvaldo: traversone pennellato da parte di Rosi e stupenda elevazione del numero nove che ridicolizza il suo marcatore diretto e mette in rete di testa, per poi esibire il gesto della mitraglia sotto il settore festante occupato dai tifosi della Roma. E’ la prima vittoria di un nuovo ciclo. Il 27 settembre, infine, Thomas DiBendetto assume ufficialmente la carica di presidente