Borini: il suo sogno è un derby alla Drogba

11/10/2011 alle 10:36.

CORSPORT (F. M. SPLENDORE) - Fabio Borini il sapore di un der­by lo ha già sentito: era il 20 set­tembre 2009, aveva 18 anni e mez­zo e allo Stamford Bridge Ancelot­ti lo mise dentro per la prima vol­ta al posto di Anelka contro il Tot­tenham. Mancavano

LO SAPEVATE CHE... - Sicuramente non è di dominio pubblico che il Parma, prima tappa italiana da professionista di a fi­ne giugno scorso, non ha ceduto alla corte del Liverpool, attento a seguire il bimbo prodigio fino allo svincolo dal Chelsea per non trat­tare con Abramovich. C’erano set­te milioni pronti, non se ne è fatto nulla e il ds della Roma ha potuto avvicinarsi e “chiudere” per un pallino di quando era anco­ra al Palermo.

FABIO E - Una scuola di vita il Chelsea. Papà Roberto e mamma Cinzia lo hanno capito su­bito ed è per questo che hanno ac­cettatodi spedir­lo sedicenne a Cobham Spor­tsground. Da protagonista del campionato Ri­serve (capocan­noniere con 10 reti in 11 partite), ha scalato posi­zioni e convinto soprattutto Ancel­otti, che se lo è portato su. Era la fine del 2009, quando il tecnico italiano citò Bori­ni tra i rinforzi del mercato di gennaio: «ho fiducia in lui», disse. E c’è chi sostiene che se fosse rimasto a Londra non avreb­be fatto partire il ragazzo che quattro anni prima aveva scelto di lasciare il dove era cre­sciuto.

FABIO E LA FAMIGLIA - In Inghilterra si è ambientato il fretta. Dopo un mese parlava in manieramolto fluida la lingua inglese: di­cono che per le lingue sia portato. Ma il legame con la famiglia è strettissimo e lo sport è il filo con­duttore di casa. Papà Roberto og­gi guida i pullman ma era un quat­trocentista amatoriale, mamma Cinzia fa le maratone, la sorella Cinzia, 18 anni, salto in lungo. «Forse per questo Fabio ha fibre da scattista e cuore da maratone­ta» dice il suo manager Marco De Marchi, un passato nella Roma ol­tre che nella e nel .

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FABIO&DIDIER - Drog­ba è diventato più di un punto di riferi­mento per . Non solo sul campo. L’ivoriano è rimasto affascinato dalla passione di Fabio che gli chiedeva di restare in campo do­po l’allenamento ad insegnargli a calcia­re le punizioni “di piatto”. Una specia­lità che ha fatto sua e messo a frutto appena arri­vato in prestito allo Swansea, quando mandò in visibilio il Liber­ty Stadium sbloccando con un fan­tastico calcio da fermo il match con il Norwich. Un gesto che gli valse l’appellattivo diHero,l’eroe da parte dei giornali locali. Ora Fabio, sotto sotto, spera di rita­gliarsi una spazio da eroe nel der­by di Roma.