Non solo gioco e modulo Luis Enrique è anche riuscito a «rianimare» diversi giocatori che la Roma aveva già messo sul mercato

20/09/2011 alle 09:33.

IL TEMPO (T. CARMELLINI) - Una ventata di novità, spazio al giovane che avanza ma anche un ritorno al passato e un riutilizzo del «vecchio» che avanza: nel senso di quei giocatori che a inizio stagione la Roma aveva provato a mettere sul mercato o non aveva comunque inserito nel gruppo «guida»

Se per Perrotta (uomo che aveva per altro già subito una «trasformazione» tattica con l’arrivo a Roma di Spalletti qualche era fa) Luis Enrique aveva già espresso stima in passato, mandandolo in campo da titolare contro il Cagliari ed elogiando più volte le sue qualità dinamiche, per Taddei e Pizarro è stata una vera sorpresa. Il primo trasformato da esterno alto a terzino sinistro (anche se nella concezione del nuovo allenatore il terzino fa tutto tranne che il terzino ed è di fatto un’ala impegnata a scorrazzare su e giù sulla fascia laterale del campo), l’altro spostato da laterale a centrocampo: in mezzo c’è divenuto uno degli intoccabili della nuova Roma.

Ne ha fatto le spese il povero Cassetti che Luis Enrique «vede» solo come difensore centrale e che quindi entrerà, semmai, nella rotazione dei difensori. Già, perché per il nuovo tecnico i giocatori si dividono in difensivi e offensivi: Cassetti fa parte della prima categoria, i terzini della seconda. Pizarro così ha scoperto la zona laterale del centrocampo, anche se più volte si è andato a mettere nel mezzo quando tornava a chiudere, da centrale, in difesa tra Burdisso e Kjaer. Movimenti nuovi a parte, era un peccato non utilizzare, in un gioco che fa del possesso palla il suo punto di forza, un giocatore con la padronanza di palleggio di Pizarro: ora che lo ha «trasformato» sarà difficile fare a meno del cileno lì in mezzo.

Ma non è finita, perché tra i «rispolverati» di Luis Enrique potrebbe rientrare a breve anche Curci. Quello del è un problema atavico per la Roma che pensava di averlo risolto con Stekelenburg prima che l’irruenza e l'incoscienza di Lucio lo mandasse in ospedale. Ora a Trigoria ci sono due correnti di pensiero sul suo successore: il tecnico sembra più predisposto verso che infatti era in panchina a Milano, mentre il dei portieri Franco Tancredi vorrebbe tornare a puntare su Curci che considera «più ». Su di lui però pesa come un macigno la pressione che l’Olimpico trasmette da sempre a chi gioca in quel ruolo: problema ambientale che Curci già in passato ha dimostrato di soffrire.

Ma la lista dei «ritrovati» si potrebbe allungare ancora, perché tra i desaparecidos che Luis Enrique ha tolto dallo scaffale impolverato di Trigoria ci sono anche Cicinho (già utilizzato da titolare sulla fascia destra) a Rosi: giocatore che aveva passato le ultime stagioni a scaldare la panchina e tornato prepotentemente in corsa per un posto da titolare sulla fascia destra. (...)