IL ROMANISTA (C. ZUCCHELLI) - Finalmente, Roma. Finalmente una vittoria. Cercata, voluta, desiderata, ottenuta con un colpo di testa di Osvaldo e mantenuta con la testa e le gambe di tutta la squadra. In campo e in panchina, visto che negli ultimi interminabili minuti a giocare non cerano solo Totti, De Rossi e gli altri, ma anche tutti i loro compagni
Una vittoria da godersi oggi, giorno di riposo per tutti, e da dimenticare domani, visto che sabato allOlimpico arriva lAtalanta. E adesso che la Roma si è sbloccata, fermarsi sarebbe un delitto. Così come sarebbe un delitto soffermarsi solo sul primo tempo della Roma. Quarantacinque minuti giocati male, tranne i primi, che facevano pensare allennesima domenica di delusione. E invece nellintervallo Luis Enrique spiega alla squadra i movimenti da fare, dice ai giocatori di insistere e di continuare a crederci. E loro lo fanno. Dimenticano una prima frazione fatta di poche azioni, qualche errore (Osvaldo soprattutto, che sfrutta male un assist filtrante di Totti) e tanta paura ogni volta che il Parma si affaccia in attacco e cercano di dimostrare, con semplicità, che loro sono i più forti. Ci avevano provato, a dir la verità, intorno alla mezzora quando Totti tira un missile da trenta metri che Mirante respinge mandandolo sul palo, sulla ribattuta cè Osvaldo che però non riesce a inquadrare la porta e colpisce lo stesso Mirante. Il Parma aspetta la Roma e fa male con le ripartenze di Giovinco, Galloppa e Biabiany, questultimo steso al limite dellarea da Kjaer che, già ammonito, viene graziato da Orsato. Il primo tempo termina così, con Burdisso che si scalda e De Rossi che scambia la maglia con Giovinco.
Lingresso dellargentino è lunica novità, per il resto le due squadre rientrano con gli stessi schieramenti. Dopo pochi minuti paura per Rosi, colpito alla testa accidentalmente da Burdisso. Il numero 87 pare a un passo dalluscire, invece rientra e crossa perfettamente per Osvaldo che di testa batte Mirante, esultando sotto al settore dei tifosi della Roma. Con la mitraglia. La Roma pare galvanizzata dal gol e anche Heinze ci prova di testa dopo un angolo battuto da Totti. La grande occasione capita di nuovo sui piedi di Osvaldo ben servito da Pjanic , ma il destro dellargentino sfiora il palo alla destra del portiere del Parma. Colomba cambia lattacco e toglie Sergio bei ricordi Floccari (copyright di un tifoso romanista nei pressi del Tardini, da applausi quasi come il gol di Osvaldo) per Crespo (la sua partita dura appena 19 minuti, costretto ad uscire per un problema muscolare), mentre Luis Enrique cambia Borini con Bojan.
La Roma continua a tenere il pallino del gioco fino a che Biabiany non si beve Heinze in 30 metri di corsa e lascia partire un destro che termina fuori di un soffio. E bisognava vedere la faccia di Pjanic per capire qual era il pensiero in quel momento di tutti i romanisti. Poco dopo ci riprova Totti che con un destro a giro dal limite dellarea va a un passo dal raddoppio. Gli ultimi minuti sono una sofferenza, Luis Enrique si gira per non guardare una punizione del Parma, Bojan chiede quanto manca alla fine, Kjaer, Borriello, Pjanic soffrono e urlano ai compagni, tutto lo staff è in piedi e non aspetta altro che il fischio finale. Quando arriva è una liberazione. Finalmente, Roma.