CORSPORT (G. D'UBALDO) - Presto i tifosi della Roma impareranno a conoscerlo. Tra dieci giorni sarà a Roma, tra meno di due settimane Luis Enrique dirigerà gli allenamenti sui campi di Riscone di Brunico.
METODI - I suoi programmi di lavoro sono duri ma sempre vari, a volte si usa solo il pallone, quasi sempre c'è il doppio allenamento. Le sue squadre hanno sempre molta forza e concludono la stagione al top della condizione. Ama molto fermarsi a parlare con i ragazzini delle giovanili e vederli allenarsi. Predilige differenziare gli allenamenti, per non far annoiare i ragazzi. E sempre molto diretto con i giocatori, qualità che ha apprezzato quando il suo allenatore al Barcellona era Luis Van Gaal. Nel Barcellona B non ha mai giocato con un solo portiere, li ha utilizzati tutti e tre: Mino, Oyer e Masip. Hanno destato molta curiosità in Italia le foto che lo ritraggono, mentre allena con gli occhiali da sole, ma quest'anno per tutta la stagione ha dovuto proteggersi dal sole perché è stato operato a un occhio.
AMICIZIA - Una cuorisità. Da giocatore, ha rivelato in un'intervista di tre anni fa, stava per passare alla Lazio di Cragnotti, il suo procuratore glielo consigliò, ma lui scelse il Barcellona. Uno dei suoi grandi amici è José Luiz Caminero, dell'Atletico Bilbao. Divennero amici quando con la Nazionale ai Mondiali del '94 Clemente li schierò insieme e Luis Enrique si vide sventolare il cartellino giallo dopo il colpo ricevuto da Tassotti che gli procurò una vistosa ferita al volto. Per questa sua amicizia due mesi fa, all'inizio di maggio, si dava per certo il suo passaggio alla guida dell'Atletico Madrid, visto che Caminero e' direttore sportivo del club. IL GRUPPO - Luis Enrique cura molto la compattezza del gruppo. A Barcellona portava tutta la squadra a cena dopo tre vittorie consecutive o dopo un gol nato su uno schema studiato in allenamento. L'appuntamento era di solito al ristorante Kauai, a Gavà Mar dove ha portato, tra l'altro, tutto il Barcellona, compresi i dirigenti, a cena, proprio pochi giorni prima che Walter Sabatini andasse a trovarlo nella Ciudad Condal, la casa del Barcellona. Il tecnico spagnolo è molto impegnato nel sociale. Ad aprile ha messo all'asta 76 magliette di 46 giocatori, collezionate in 15 anni di carriera, per raccogliere fondi per la Fundacion Anima, che assiste l'infanzia: raccolti 10.308 euro. La piu' battuta e' stata quella di Puyol a 800 euro, ma anche quella di Luis Enrique è stata acquistata per 600 euro.
SCELTE - Il 14 marzo 2011 Luis Enrique ha comunicato ufficialmente al direttore tecnico del Barcellona, Andoni Zubizarreta, che avrebbe lasciato la guida del Barcellona B, ma era da almeno tre mesi che aveva deciso di lasciare, agli amici aveva confidato, nella cena dell'ultimo dell'anno, che avrebbe fatto il grande passo. Tra le ipotesi c'erano Getafe, Valencia e Atletico Madrid. A Barcellona disertava le conferenze stampa prima delle partite, preferiva mandare davanti ai giornalisti il suo vice. Non ha mai parlato degli arbitri e non lo farà mai neppure in Italia. E contrario ai ritiri. Alla Roma potrebbe abolire quelli prima delle partite casalinghe. Sabatini non si opporrebbe.