
CORSPORT (A. MAGLIE) - Avrebbe festeggiato il terzo «compleanno» della sua presidenza esattamente fra due mesi. Invece la «road Map» verso la nuova società lha messa ai margini in un caldo giorno di luglio, alla vigilia della festa del Patrono. Ma per salutarla non ci saranno fuo
CUORE -Ai tifosi non ha forse maidato limpressione di starci col cuore piuttosto che con la testa e in una città come Roma (e in una squadra come la Roma) in cui lemotività è fondamentale per la vita, come laria, come il cibo, lei è apparsa sempre un po lontana. Certo, cantava linno di Venditti, dava sfogo a tutta la sua felicità quando la squadra vinceva, abbracciava Totti, lo santificava come simbolo senza mai riuscire a conquistare un posto reale, forte, nella storia di questa squadra. Forse le è mancato il grande successo, forse tutto sarebbe stato diverso se nel 2010 la «rimonta » fosse diventata scudetto. Avrebbe consegnato alla gente la sua «cartolina»: la presidentessa del quarto tricolore. Non è andata così e nel momento delladdio nessuno si è strappato i capelli, la sua uscita di scena è stato un evento previsto, quasi programmato, lepilogo inevitabile di una storia che si era chiusa prima, con la scomparsa del padre, con i debiti che dal 2004 in poi hanno schiacciato la società costringendola a cercare alleanze «innaturali » per la Roma (soprattutto per la Roma del battagliero Franco Sensi). La sua missione era quella di salvare il salvabile: la storia (e lanalisi approfondita dei conti) ci dirà se questo obiettivo è stato raggiunto e, soprattutto, in quale maniera è stato raggiunto.
LEGA -Del mondo del calcio le resta il tifo per la Roma e la carica di vice-presidente di Lega. In quel ruolo la lanciò Antonio Matarrese con lintento di mandare un segnale di novità. Ma per molto tempo la sua presenza, a livello di politica sportiva, è stata impalpabile. Stranamente, solo negli ultimi tempi la sua partecipazione è diventata più attiva, più assidua, scatenando, con alcune scelte, anche una certa irritazione nei nuovi padroni. Ad esempio, a DiBenedetto (e ai suoi consiglieri) non è piaciuta ladesione al fronte delle Grandi sul tema della distribuzione dei quattrini televisivi in virtù del bacino dutenza, una posizione a dir poco sorprendente visto che con la soluzione sostenuta dal fronte contrario la Roma ci guadagna. Ora che non possiede più un club, può ambire (come da statuto) alla presidenza della Lega. Potrebbe coronare il sogno del padre Franco grazie al sostegno di Adriano Galliani, luomo che, al contrario, contribuì a spegnere quel sogno paterno. La strada è lunga e tortuosa e, comunque, Milano è lontana da Roma: sarebbe costretta a viaggiare molto, proprio lei che da presidente della Magica in trasferta ci andava di rado.