Ieri è stata una giornata importante per quanto riguarda il futuro di De Rossi. «Deve rimanere qui» , aveva detto Sabatini nel suo show di due giorni fa, e ieri ha avuto dal calciatore conferme importanti. Daniele si è presentato di sua iniziativa (e senza procuratore) a Trigoria, intorno alle 8 di mattina, in tempo per incrociare per un rapido saluto Franco Baldini (la stampa inglese riporta di un incontro in programma la prossima settimana con David Bernstein, numero uno della Football Association, per parlare delle sue dimissioni). L’incontro è stato più che positivo, seppure ancora interlocutorio: non si è parlato di soldi— De Rossi e Sabatini si sono lasciati con la promessa che lo faranno al ritorno dalle ferie, prima del ritiro —, ma della volontà del calciatore di restare giallorosso. «L’ho trovato con una motivazione feroce» è stato il commento del d. s dopo l’incontro, che lascia ben sperare per il futuro.

Un futuro che vedrà ancora Totti e De Rossi al centro del progetto, ma che potrebbe vedere una squadra profondamente rinnovata con alcune partenze eccellenti e con l’arrivo di giocatori altrettanto importanti. In uscita i nomi più «pesanti» sono quelli di Vucinic, Menez e Borriello: soprattutto di loro hanno parlato Luis Enrique e i dirigenti giallorossi, perché dalle loro eventuali partenze dipende anche gran parte del budget che Sabatini— che stasera sarà a Pistoia ad assistere alla finale scudetto della formazione Primavera di Alberto De Rossi contro il Varese— avrà a disposizione. Con l’agente del montenegrino è in programma un incontro all’inizio della settimana, forse già domani, poi toccherà agli altri. In entrata sembrano a un passo Lamela— sul quale Sabatini si è sbilanciato parecchio— e Alvarez, ai quali potrebbero fare compagnia Bojan Krkic (l’ipotesi è quella del prestito) e due talenti del Barca B, Soriano e Montoya. Per la porta, con Doni che per accettare un ingaggio minore a Liverpool vorrebbe una buonuscita dalla Roma e che è sempre tentato dall’Aston Villa, dove però potrebbe finire Ranieri, in pole c’è sempre Viviano. Gianluca Piacentini