CORSPORT (G. D'UBALDO) - Un incidente sulla Siena-Firenze lo ha costretto ad arrivare in ritardo a Montecatini per la consegna del premio Tommaso Maestrelli. Claudio Ranieri in questi giorni si rilassa nel buen retiro di San Gusmè, nella sua villa medicea che diventa un rifugio inviolabile quando vuole staccare la spina. Ha vissuto da spettatore il finale di stagione, dopo le dimissioni dalla Roma si è messo da una parte, è rimasto in silenzio fino ad oggi. Ha seguito il campionato dal suo osservatorio riservato, ha rifiutato comparsate televisive, titoli dei giornali. Il distacco dalla Roma è stato traumatico. « Ma da tifoso era lunica cosa che potevo fare ». Tirato, carico, di restare in vacanza non ha più voglia. Ranieri non ha perso lentusiasmo ed è pronto a tornare in pista.
Omai i giochi sono fatti, anche se manca ancora una giornata. Che campionato è stato?
«In generale quello che avevo previsto. Ne avevo parlato allinizio della stagione, non sarebbe stato un campionato come i precedenti, con una squadra che faceva il vuoto. Questanno non è stato così. Ha vinto la squadra migliore, che ha saputo avere continuità ed è migliorata strada facendo. Complimenti al Milan, ha meritato lo scudetto. Ma complimenti anche allInter, che ha saputo ripartire dopo un periodo difficile a causa di numerosi infortuni. Ora ha anche la possibilità di vincere la Coppa Italia. LInter è arrivata alla fase cruciale della stagione senza gli uomini migliori. Complimenti anche a Guidolin e alla sua Udinese e al Napoli, che ha centrato una grande impresa » .
Le grandi delusioni sono Juventus e Samp, oltre alla Roma, della quale parleremo dopo.
«Per la Samp mi dispiace veramente tanto. Stimo molto la famiglia Garrone, la squadra ha un pubblico sportivissimo. Non ci voleva questa caduta, saprà risalire. La Juve ha speso tantissimi soldi per costruire. Ma ci vuole tempo, non bisogna demordere. La società deve valutare il lavoro fatto».
Da quando è stato esonerato, la Juve è andata sempre più giù...
« Ranieri non centra. Negli anni precedenti era stata costruita una grandissima squadra, con quattordici super campioni, poi dopo la serie B sono rimasti solo Buffon e Del Piero. Le squadre le fanno i giocatori, ma prima le società. Bisogna riaprire un ciclo e cè bisogno di tempo, ci vuole la fortuna di trovare i giocatori giusti. Ci vuole un carattere forte, a prova di bomba».
Del Neri ha il carattere giusto per una squadra come la Juventus?
« Ha lesperienza per guidare una grande squadra. Noi allenatori dobbiamo fare il massimo, poi le società ci giudicano».
A Napoli cè fibrillazione dopo la festa, Mazzarri potrebbe andare via e tra i candidati cè anche lei...
« Non ho avuto nessun contatto. A Napoli feci un grande lavoro, quasi ventanni fa, conservo un bel ricordo. Ho avuto un ottimo rapporto con il pubblico di Napoli, il sostegno che dà alla squadra è straordinario. De Laurentiis ha preso la società dal fondo e lha portata in alto, tra le grandi dEuropa. Il club ha fatto passi da gigante, complimenti vivissimi. Sono sempre stato bene in tutte le società nelle quali ho lavorato e ho lasciato ovunque un buon ricordo. Sono un professionista, se dovessero chiamarmi prenderei in considerazione le proposte».
Quando lasciò la Roma disse che stava pensando a un ritorno nella Premier League.
« Il mio pensiero è sempre stato questo, se ci fosse la possibilità di lavorare con un buon progetto. Ma non mi precludo altre strade. Mi deve piacere il progetto, che sia in Italia, in Spagna o in Inghilterra. Per una Nazionale è ancora presto, penso di poter fare ancora quattro o cinque anni alla grande in una squadra di club».
Sono passati quasi tre mesi da quando ha lasciato la Roma. Ci racconti come ha vissuto questo periodo.
«Sono venuto via per amore. Ringrazierò sempre la famiglia Sensi per avermi dato questa grande possibilità. Ho accettato la Roma per amore e per amore lho lasciata. Avevo detto dallinizio della stagione, dai primi giorni di ritiro, che sarebbe stato un anno difficile. In unaltra piazza sarei rimasto, alla Roma ho deciso di lasciare dopo aver fatto tutto quello che potevo per aiutare la squadra. Alla fine ho provato con lelettroshock. Ho pensato che andandomene avrei potuto dare una scossa alla squadra. Eppure anche a Catania si sono riviste le stesse problematiche di tre mesi fa. Mi è dispiaciuto veramente tanto, perchè se fossero andati in Champions League il mio sacrificio sarebbe servito a qualcosa. Sarei stato molto contento, soprattutto perchè sono sempre tifoso. Le partite le ho viste, non sempre, a volte solo gli spezzoni, in certe circostanze ho preferito evitare, mi faceva male... » .
Si sono riviste le stesse amnesie, gli errori incomprensibili di grandi professionisti.
«Vede, in ogni settore professionale la cosa più importante è la testa, nello sport ancora di più. Ogni professionista dovrebbe avere la voglia di superarsi. La Roma da tanti anni ha alti e bassi e questo non lo concepisco. Io dopo gli 80 punti dello scorso campionato avevo dentro la rabbia di fare un punto in più. Quando siamo ripartiti mi sono accorto che non era così per la squadra. Lo dissi ai giocatori, in diverse occasioni: se sono io il problema me ne vado. Mi hanno sempre detto di no. So di avere allenato un gruppo compatto, di professionisti, non devo rimproverare niente a nessuno».
E troppo diplomatico. E sicuro che nessuno le abbia remato contro?
«No, rispondo di no. Se qualcuno lo ha fatto deve rispondere alla sua coscienza. Chi è andato in campo ha dato quello che poteva. Se qualcuno ha remato contro deve fare i conti con se stesso. Chi ha la coscienza a posto lo sa. E non aggiungo altro».
Un giorno tornerebbe alla Roma?
«Per me la Roma resta al primo posto, sempre. Il calore che mi ha dato la gente quando ero lallenatore, ma soprattutto in questi tre mesi, è stato commovente. Un calore che mi avvolge ancora. Ringrazio i tifosi perchè mi hanno permesso di vivere unesperienza indimenticabile».
Adesso questa squadra è da rifondare.
«Anche quando sono arrivato io si diceva così. A questo punto devono essere chiari i giocatori. Chi vuole restare lo dica chiaramente. Per ricostruire ci vuole solo gente motivata. E tutti si facciano un esame di coscienza. Chi resta deve avere il massimo delle motivazioni, serve solo gente che ci crede. Più dellattaccamento alla maglia conta il senso di responsabilità, la professionalità».
Tanti giocatori non sono riusciti a rendere come lo scorso anno. Vucinic nel suo primo campionato sulla panchina è stato un grande protagonista, in questa stagione si è perso.
«Non so perchè. Limponderabile è la bellezza del calcio».
Lei è andato via allinizio della trattativa per la cessione della società, che non è stata ancora completata.
« Fino a quando sono rimasto non volevo dare alibi alla squadra, non ho mai dato peso a quello che ci accadeva intorno. Quando ho dato qualche frustata lho fatto per far reagire i giocatori. Ma a lungo andare è stato inevitabile che i ragazzi andassero con la testa altrove. Non ce labbiamo fatta a non farli condizionare e non ce lhanno fatta neanche dopo di me».
Lei era già daccordo con la banca per restare anche lanno prossimo. E rimasto deluso da qualcuno?
« Guardi, io ho lasciato i soldi di questa stagione e ho stracciato il contratto per gli anni prossimi».
Per lanno prossimo...
«No, per i prossimi anni e non voglio specificare quanti. Un contratto che doveva solo essere ratificato dai nuovi proprietari. Comunque non sono rimasto deluso. Mi metto sempre dallaltra parte. Ci sono situazioni che prendono una certa piega e non si possono più cambiare».
Come giudica il lavoro di Montella in questi tre mesi?
« Ha vissuto unesperienza importante, ha smesso laltro giorno di fare il calciatore e ha capito che fare lallenatore è unaltra cosa. Ha fatto unesperienza che gli servirà tantissimo ».
Che allenatore serve alla Roma?
«Non voglio entrare in questo argomento ».
I nuovi proprietari si affideranno a Baldini e Sabatini. Che ne pensa?
« Sono due ottimi professionisti, due grandi conoscitori di calcio. La Roma è in buone mani. Da tifoso della Roma dico che la fiducia nei loro confronti è totale. Possono solo fare bene » .
Per quanto tempo ancora Totti sarà quello visto in questo finale di stagione?
«Non lo so, ma non deve smettere. E come Del Piero, finché sta bene è un punto di riferimento troppo importante per il calcio italiano».
De Rossi quando riuscirà ad evitare le numerose giornate di squalifica?
«A Daniele posso dire solo grazie, si è sempre comportato bene con me, ha sempre dato tanto. Evidentemente da tifoso ha sentito molto questo periodo di incertezza e non era sereno ».
Qualche dirigente di quelli attuali le ha voltato le spalle?
«Non mi interessa, nel calcio queste cose succedono, in tutte le professioni ci sono situazioni come queste. Ma un uomo intelligente ci deve passare sopra » .
Ha più sentito i suoi giocatori?
«Io non sono il tipo che chiama. De Rossi lho incontrato al ristorante e ci siamo abbracciati. Il rapporto è stato buono con tutti, comunque mi hanno dato tanto, se ho meritato questo premio è per quello che abbiamo fatto lo scorso anno insieme».
Quello scudetto sfumato allultima giornata è stato il più grande rimpianto della sua carriera?
« Penso proprio di sì. Ho vissuto sensazioni bellissime. Non succede, ma se succede... Invece non è successo. Ma avere lo stadio pieno, portare tante gente in trasferta è stato il massimo. Lo scudetto sarebbe stato il mio ritorno a Roma perfetto, invece mi è mancato qualcosa. Riuscire nellimpresa sarebbe stato bellissimo».
La Roma sta per aprire una nuova era, per la prima volta con una proprietà straniera.
«La nuova società deve essere valutata. Vedere novità come questa nel calcio è positivo. Auguro agli americani tutto il bene possibile. Di-Benedetto è già andato a Testaccio, nel cuore del tifo giallorosso. Ha fatto bene».
Il calcio italiano è in declino. Come si riparte?
« Con tanta buona volontà, passione, amore, serietà. Noi italiani abbiamo sempre una marcia in più. Però bisogna costruire nuovi stadi, riportarci la gente. Anche la tessera del tifoso va rivista. Tutti devono capire che la situazione non può andare avanti così».
Rivedremo Ranieri nella prossima stagione in panchina?
«Se ci sarà un buon progetto sì. Sarò determinato come sempre, lentusiasmo non mi manca. E i contatti neppure, in Italia e allestero. Vedremo ».