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Montella: «Roma, se punti sui giovani...»

15/05/2011 alle 11:08.

CORSPORT (G. D'UBALDO) - Non si preoccupa né della Lazio né dell’Udinese. Neppure del futuro e delle sue quotazioni che sarebbero in ribasso, pur restando l’unico candidato italiano per la panchina giallorossa. Vincenzo Montella si mostra sereno, forse fin trop­po. Come se non fossero que­sti i giorni decisivi della sua giovane carriera di allenato­re. Oggi la Roma a Catania si gioca le residue speranze di scavalcare l’Udinese al quar­to posto, ma è soprattutto il futuro che tiene in ansia i tifo­si giallorossi. Montella accet­ta con signorilità la linea del nostro giornale, espressa da un fondo di Luigi Ferrajolo, se­condo il quale non è lui il tecnico giusto per la nuova Roma, soprattutto per la poca espe­rienza: « Sinceramente questo sarebbe un di­scorso più ampio, che va oltre il calcio.

GIUDIZI -Sulle incertezze di una società che sta cambian­do proprietà preferisce non esprimersi: «Non voglio par­larne, mi piacerebbe che si parlasse più del Catania, pre­ferisco non andare a fondo, per lo meno non pubblica­mente». Non se la sente di farsi uno spot per la candidatura. Aspetta se­renamente la decisione dei nuovi dirigenti: «Non mi va di dire se mi sentirei pronto. Il mio bilancio lo faremo, se ci andrà, valutan­do tutto. In questo momento no, non spreco energie per poter classificare il mio operato, per vedere dove posso migliorare. Ci giochia­mo l’ingresso in , parliamo dellapartita, quella di Catania è decisiva». Co­munque sa di aver fatto il massimo, pensan­do a come aveva trovato la Roma: «Per arri­vare alla penultima giornata con questa clas­sifica penso che tutti i tifosi ci avrebbero mes­so la firma. Le aspettative erano diverse, questo non toglie che potevamo fare tutti qualcosa in più, ma è anche vero che si po­teva fare di meno, dopo quel­lo che era successo».

AMICO -Per alcuni è troppo amico dei giocatori e questo sarebbe un limite. Ma Mon­tella non è abituato a fare al­leanze: «Se ne dicono tante, ma bisogna vedere se sono amico di qualcuno. Quando giocavo si diceva che ero nemico di molti... Da quando ho preso la Roma nessuno ha mai provato a condizionare le mie scelte. Nean­che c’è stato il tentativo di qualcuno di farmi capire le proprie intenzioni. Tutte le scelte sono sempre state fatte da me. al mio esordio a e a Donetsk, partita deci­siva,stava in panchina, all’inizio era partitotitolare Borriello. Non credo che chi fa calcio può valutare un allenatore su queste situa­zioni, ma chiunque è libero di farlo».

QUALITA’ -Comunque il suo lavoro è servito a dimostrare che può stare tra i grandi: «Devono valutarlo gli altri, il mio pensiero è sempre stato quello di fare il meglio per la squadra, senza pregiudizi. Non è detto che i miei pensie­ri siano stati tutti espressi, ho fatto tutto ciò che potesse es­sere più rapido per la situa­zione da affrontare nell’im­mediato». Ha dovuto adattare il suo calcio a una squadra stanca e logora, ma ha in testa un’altra Roma, se dovesse re­stare: «Le mie idee sono distanti da quelle che ho espresso negli allenamenti e nelle partite, ho dovuto adattarle alla situazione che ho trovato al momento». Montella avrà un colloquio con i nuovi dirigenti a fine cam­pionato. Se non sarà confermato c'è la Samp che lo aspetta, a prescindere dalla salvezza.