Menez ancora sotto shock. Il tecnico: «Siamo con lui»

23/04/2011 alle 10:54.

CORSERA (G. PIACENTINI) - «Sono molto dispiaciuto per quanto è accaduto al ragazzo, ma sono sicuro che lo siano la maggior parte dei tifosi della Roma» . Vincenzo Montella torna sul brutto episodio che ha visto coinvolto martedì notte dopo la partita contro l’Inter, Jeremy Menez.

Superato lo shock, quindi, il giocatore francese vuole rispondere sul campo ma la sensazione che la sua avventura romana sia arrivata al capolinea è forte. È stato lui stesso martedì notte in – dove era andato insieme al direttore operativo della società giallorossa Gian Paolo Montali a sporgere denuncia (che è stata poi formalizzata il giorno dopo) contro ignoti -a lasciarsi sfuggire la «confessione» . «Non ne posso più – ha detto ai poliziotti che ne raccoglievano la testimonianza – questa è una à di pazzi, voglio andare via» . Poi, dopo essersi calmato ha aggiunto: «Ho avuto paura, ma ora penso solo a giocare» . Menez era in compagnia del fratello Kevin, che quando è a Roma vive in un albergo all’Eur e non nella casa di Jeremy a Casalpalocco, che guidava la Smart sulla quale i due viaggiavano.

È stato lo stesso Kevin a raccontare ai giornalisti francesi – in Francia l’episodio ha avuto un grande risalto – come sono andate le cose. «Dopo la partita contro l’Inter – le sue parole – quando abbiamo lasciato lo stadio, quattro o cinque tifosi si sono avvicinati alla nostra macchina e hanno insultato mio fratello. Noi non abbiamo risposto ma uno di loro ci ha seguiti su uno scooter e dopo un po’, quando siamo arrivati nei pressi di un incrocio, ha lanciato un sasso molto grande sul parabrezza, che non è esploso ma è stato danneggiato. Qualche chilometro dopo la stessa persona, che evidentemente conosceva la strada che avremmo fatto, si è avvicinato di nuovo e ha lanciato un altro sasso, questa volta sul lato del passeggero dove c’era Jeremy. Ovviamente siamo rimasti scioccati, ma sappiamo che non bisogna generalizzare e che questo è solo il gesto di un pazzo.

Dalla prossima partita all’Olimpico, però, ci sarà una scorta per tutelare Jeremy» . Kevin spiega anche i motivi della presunta lite con Montella, la mattina dopo. «La sera abbiamo avvisato subito i dirigenti della società (Montali n. d. r.), e dopo aver passato la notte in bianco, Jeremy è arrivato in ritardo all’allenamento. Il tecnico in quel momento non sapeva quello che era successo ed è andato a chiedere spiegazioni a mio fratello, ma non hanno litigato. Montella vuole proteggere Jeremy»