Curioso, appunto. Perché le mete che lo attraggono sono proprio Madrid (Real) e Londra (Chelsea). La domanda Cosa farà da grande Daniele De Rossi? Da questa scelta dipenderà anche parte del mercato della Roma. Cos’è meglio per lui? E per la nuova proprietà? De Rossi è combattuto. Sa che partire può fargli male al cuore ma riempirgli il portafoglio. Real o Chelsea soddisferebbero le sue richieste economiche, quei 6-7 milioni netti che chiede per rinnovare il contratto con la Roma. Viceversa, restare gli costerebbe una rinuncia ma lo terrebbe vicino agli affetti. Anche se significherebbe pure continuare a vivere all’ombra di Totti, il re di Roma che non ha intenzione di abdicare. È uno dei pensieri— questo del ruolo ormai stretto di Capitan Futuro— che affliggono De Rossi. pari forse ai dubbi sul destino di papà Alberto, se la nuova proprietà lo terrà alla guida della Primavera o no.

La strategia Per Thomas DiBenedetto e per il team che sta costruendo la nuova Roma, eccetto Totti non ci sono incedibili. La squadra va ringiovanita, il monte ingaggi abbassato, ma la competitività deve restare alta. De Rossi, Menez e Vucinic sono i tre giocatori con cui poter fare cassa, perché valgono e hanno mercato. L’operazione De Rossi, da sola, può valere 80-90 milioni lordi, tra soldi incassati (tutti iscrivibili a bilancio) e ingaggio risparmiato. E buona parte di quel denaro — rimpinzato magari pure dalla cessione di Menez servirebbe a sostenere le due operazioni che più stanno a cuore di Walter Sabatini: l’argentino Pastore e il brasiliano Sandro, il centrocampista del Tottenham assistito dall’agente Frank Trimboli che ieri, non a caso, ha incontrato il futuro d. s. Mentre il sogno di Franco Baldini è portare nella capitale Gareth Bale, che ha visto dal vivo anche martedì, al Bernabeu di Madrid. Dove, guarda un po’, vogliono Daniele De Rossi. A tutti i costi. È un desiderio di Mourinho. Un ordine, quindi.