IL ROMANISTA (C. FOTIA) - Il procuratore federale Stefano Palazzi è sotto leffetto del caldo bestiale di questigiorni. Solo così, infatti, si può spiegare la sua decisione di deferire Francesco Totti e lAs Roma «per aver espresso giudizi e rilievi lesivi del prestigio, della reputazione e della credibilità della classe arbitrale, delle istituzioni federali nel loro complesso e di una società operante nellambito della Figc»
Noi, come scritto nella storia di questo giornale, siamo al fianco del Capitano. Lo difendiamo per la semplice ragione che dice sempre la verità. Lha detta contro larroganza leghista che insulta Roma e lItalia, lha detta a proposito del calcio. È quella stessa verità che gli costò le ire dei signori della procura quando, insieme a Zdenek Zeman e a Franco Sensi, denunciò Calciopoli prima che esplodesse lo scandalo. Ora, parole sante
del Capitano, sono cambiati solo i colori, la logica è sempre quella. Negli ultimi due o tre campionati,
non labbiamo pensato soltanto noi. Che lInter abbia goduto di una quantità di aiutini arbitrali, lhanno pensato anche milioni di tifosi e non solo romanisti.
Dopo Calciopoli lasse del potere calcistico è rimasto ben saldo al Nord, ma si è spostato sullInter. Una squadra cui, a parte gli episodi di campo che documentiamo nelle pagine interne (dossier che speriamo la procura federale voglia considerare) è stata consentita una gestione assai allegra dei propri bilanci (il nostro
Daniele Galli lo documenterà accuratamente nei prossimi giorni), e cui è stata perdonata unirregolarità grossa come una casa. Aprite bene le orecchie, soloni incipriati, giornalisti senza coraggio, giudici senza giustizia: è stato riconosciuto che la trattativa per portare Milito allInter è stata condotta in modo irregolare dal momento che il presidente Moratti ha trattato questo acquisto con il presidente del Genoa, Preziosi, che era «inibito» e che quindi non poteva trattare nulla. La norma dice che in caso di acquisto irregolare di un giocatore la squadra che lacquista deve essere penalizzata per ogni partita che il calciatore gioca. Siccome Milito ne ha giocate moltissime ed è stato quasi sempre decisivo, applicando la legge lInter avrebbe dovuto essere penalizzata di non so quanti punti. Altro che scudetto, sarebbe retrocessa in B (guardate che questa tesi non è nostra che siamo dei poveri ignoranti, ma di esperti e stimati giuristi). E invece? E invece, la farsa: anche Moratti «inibito». E ha fatto pure finta di indignarsi: ma mi faccia il piacere!, come direbbe il divino principe De Curtis, in arte Totò.
Dopo aver messo a posto con tanta dolcezza la pratica Inter,la procura federale doveva mostrare un po di coraggio. E lha fatto, come al solito, contro Francesco Totti. Non ci provate. Non provate a mettergli il bavaglio. Il capitano non ha paura. E noi con lui, ci batteremo sempre non solo in difesa della Roma, ma di unaltra idea del calcio, un calcio pulito, senza strapoteri economici e aiutini arbitrali. Lo sappiamo che per voi questa è follia. Ma quando tutto crolla spesso sono i folli a indicare la via della saggezza.