
IL TEMPO - Sarà il derby della vita: per tutti. Per la Roma che da ora in poi non può più sbagliare nulla se vuole tornare in vetta alla classifica. E per la Lazio che adesso è arbitro vero della volata-scudetto. Una corsa che vede i rivali di sempre, gli scomodi, numerosi e «caciaroni» cugini, a un passo dal sogno che se diventasse realtà trasformerebbe, per la quarta volta nella storia, di nuovo la capitale in una bomboniera giallorossa. E ieri sera per un po ci hanno creduto Totti & Co.,
Aspettando il suo turno Roma sè divisa anche nel tifo: ovviamente. I romanisti, per una volta, tutti a tifare Juventus, sperando che a Del Piero & Co. riuscisse il miracolo di rallentare la rincorsa della corazzata nerazzurra. I laziali tutti lì a sperare nellInter perché lipotesi scudetto giallorosso è lì a terrorizzarli: e giustamente. Discorso più o meno simile con i giocatori piantati davanti alla tv. Totti a casa con famiglia al gran completo e amici: stessa cosa per Juan e Cassetti grande protagonista dellultima stracittadina della capitale. Bruno Conti da solo nella sua casa di Nettuno, mentre i due portieri brasiliani Artur e Doni lhanno vista insieme a casa. Cera poi un nutrito gruppo dascolto di giocatori a casa-Vucinic. Mentre Montali è rimasto «blindato» a Trigoria.
Suppellettili son volati giù dalle finestre laziali quando Etoo prima e Milito poi hanno sbagliato limpossibile sotto la porta bianconera ormai presa dassalto. La replica romanista, con scaffali, bidet e lavatrici (altro che capodanno), quando al 75 Maicon ha stampato nella rete bianconera l1-0: mentre i laziali tirano un bel sospiro di sollievo. Il 2-0 di Etoo consente un sonno tranquillo ai laziali e mette nelle mani dei giallorossi, calendario alla mano, il proprio destino: ora dipende solo dalla Roma.