CORSPORT (FERRAJOLO) - 1-Limmobilismo della Roma sul mercato è totale, eppure Spalletti aspetta una punta e altri tre giocatori: un portiere, un esterno e un difensore centrale. Li aspetta o li sogna? Come potrà mai essere accontentato? «E già tanto che la società abbia riscattato Motta e chiuso con Guberti. In questo momento non può fare di più. E chiaro che per venire incontro alle richieste di Spalletti, dovrà prima vendere un paio di giocatori. Chi? Magari Menez e Baptista, o Vucinic se capita lofferta giusta. E in ballo anche Brighi, che non è un campione ma ha più mercato di tutti.
Li aspetta o li sogna? Come potrà mai essere accontentato?
«E già tanto che la società abbia riscattato Motta e chiuso con Guberti. In questo momento non può fare di più. E chiaro che per venire incontro alle richieste di Spalletti, dovrà prima vendere un paio di giocatori. Chi? Magari Menez e Baptista, o Vucinic se capita lofferta giusta. E in ballo anche Brighi, che non è un campione ma ha più mercato di tutti. E uno dei più preziosi e costanti, giustamente Spalletti non vorrebbe perderlo. Cedere però non è facile, nemmeno lInter ci è riuscita, tanto da far infuriare Mourinho. Quanto alle richieste di Spalletti, il portiere è indispensabile perchè in attesa di Doni, non si può rischiare come è successo nel finale di stagione, e della punta si parla da anni. E chiaro che la società deve inventarsi qualcosa: un prestito, uno svincolato, non può pensare di acquistare un attaccante di grido. Ma Spalletti sa bene qual è la situazione e sa bene che i suoi desideri possono rimanere tali».
2-La società considera Aquilani incedibile come Totti e De Rossi, o è disposta a valutare uneventuale offerta?
«Sarebbe un errore chiudere la porta in faccia al Liverpool o a qualche altro club importante, capace di fare una proposta allettante e anche di garantire al giocatore una prospettiva di qualità. La Roma non è nella condizione di buttare via altre occasioni, valuta il cartellino di Aquilani sui 18 milioni, se mai la difficoltà è nel trovare un club che condivida questa valutazione. Sembra di capire che Aquilani sia sul mercato come tutti gli altri: in vendita, non in svendita».
3-Ma a questo punto quali sono le prospettive per la società?
E sparito Fioranelli, non si vedono allorizzonte altri aspiranti acquirenti, questo significa che la famiglia Sensi rimarrà per tutta la prossima stagione?
«Dopo giorni convulsi, sembra sia calato improvvisamente il silenzio. Non è un danno, tuttaltro. Le voci, le indiscrezioni, il mettere in piazza ogni giorno la società, non ha sicuramente giovato allimmagine della Roma e nemmeno alla ricerca di soluzioni vere, serie. Le due banche tardano a nominare il manager che dovrà tentare di aprire trattative più credibili e realistiche. Fioranelli fa sapere che non si è ancora arreso, mentre è facile ritenere che le banche si stiano muovendo per sondare ben altre soluzioni. Lipotesi che la famiglia Sensi resti sino a giugno non si può scartare, anche se questa eventualità comporterebbe una paralisi totale sul mercato e un ridimensionamento, almeno temporaneo. Però niente alibi, anche se la Roma rimanesse così, senza ritocchi, senza cambiamenti, avrebbe le risorse tecniche per puntare ai primi posti. Se si eccettua la Juve e in parte lInter, non ci sembra che sinora il Milan e la Fiorentina, che si sono privati di Kakà e Felipe Melo, siano più attrezzati rispetto allanno scorso. Questa eventuale condanna allimmobilismo potrebbe rivelarsi meno dannosa di quanto appaia adesso. Purchè non si ripetano gli infortuni e la squadra esprima tutte le potenzialità tecniche che comunque possiede».
4-Perchè Spalletti sta provando a cambiare modulo? E il possibile 4-2-4 è davvero la soluzione giusta, tenendo conto dellorganico di cui dispone?
«Le perplessità sono legittime. Intanto è probabile che lo faccia in previsione dellarrivo di una punta vera da affiancare a Totti, o magari lo fa solo per sperimentare, per preparare la squadra a varie soluzioni. Il 4-2-4, che poi in fase difensiva diventa un banale 44-2, richiede una ricchezza notevole di esterni, perchè diventano fondamentali in entrambe le fasi, quella offensiva e quella difensiva. Ci vogliono due esterni alti molto dinamici, eclettici, che sappiano attaccare ma anche rientrare e aiutare i due centrocampisti. La Roma non ha risorse sconfinate in questi due ruoli: a destra Taddei, a sinistra Menez e Guberti. Poi qualche giovane come DAlessandro o qualcuno che si adatta come Perrotta. Ha invece, almeno al momento, molti centrocampisti centrali: De Rossi, Pizarro, Brighi, Aquilani, lo stesso Perrotta e dunque non ci sorprenderebbe un ritorno alle origini, al 4-2-31 con Totti punta, un trequartista alle sue spalle e a sinistra un esterno offensivo come Vucinic o , più dinamico e tattico, tipo Guberti. Il modulo però si sceglie sempre in base alle risorse tecniche di cui si dispone: Spalletti dovrà prima capire se la punta arriva, se ci sarà un nuovo esterno e se partirà qualche centrocampista centrale. Insomma, è ancora in alto mare».
5-Cè almeno una certezza? E in una situazione così nebulosa e provvisoria, quanto conta avere uno come Totti?
«La certezza viene dallo spessore complessivo della squadra. E imperfetta, avrebbe bisogno di energie nuove, ma in assoluto è tra le migliori del campionato, a patto che Spalletti e i giocatori ci credano e diano lanima.
La novità, lunica, la più bella, è invece Totti. Dopo tre anni finalmente è partito con tutti gli altri in ritiro, sta bene fisicamente, viene da stagioni sofferte e la possibilità di giocare il mondiale gli darà una spinta fortissima. Sbaglieremo, ma Totti questa volta farà una grande stagione.
Naturalmente purchè ci sia una gestione attenta e intelligente di questo campione che non ha più ventanni ».