UEFA.COM - Daniele De Rossi ha rilasciato un'intervista al sito ufficiale della UEFA in vista della possibile centesima presenza con la maglia della Nazionale italiana. Queste le parole del centrocampista della Roma:
La nuova Italia di Antonio Conte è partita bene, con tre vittorie su tre nelle qualificazioni. Come valuti queste prestazioni?
C’era grande bisogno di partire così, con risultati positivi. C’era un’aria un po’ nuova, come succede quasi sempre quando si cambia allenatore. Abbiamo fatto male al Mondiale. C’era bisogno di dare gioco, c’era bisogno di trovare vittorie e punti che ci dessero un po’ di fiducia. Conte è un grande lavoratore. Si fatica molto sul campo ma poi hai dei ritorni sia a livello tattico che a livello di approccio. Lui non è uno che dice una cosa e poi ne fa un’altra. Questa per un giocatore, ma penso per un uomo in generale, è una cosa molto importante.
Adesso la sfida con la Croazia, che ha iniziato benissimo, con tre vittorie su tre come voi...
E’ una squadra fortissima. Anche loro al Mondiale sono usciti male secondo me. Erano i favoriti dopo il Brasile nel girone. Avranno anche loro una grande voglia di riscatto. Stanno facendo parlare di loro, stanno facendo grandissime cose. Hanno giocatori che vincono Champions come Mandžukić o Olić. Altri molto forti come Kovačić, che secondo me nel nostro ruolo è il più forte che c’è in Italia in questo momento. Quindi sarà una partita difficilissima.
Per te la prossima partita sarà speciale, sarà la centesima in nazionale. Cosa provi?
Durante la partita sarò molto tranquillo perché cambia poco tra 99 e 100. Però credo che siano cose che apprezzerò moltissimo quando sarò più grande. Vedere questo numero, che spero non sarà 100 ma più grande, mi farà effetto. E’ qualcosa che rimarrà. Vedo i nomi che ci sono sulla famosa bacheca di Coverciano. I record-men di presenze e di gol, nomi di giocatori del 1938. Si resta su questa bacheca, si resta nella storia dell’Italia. Non è una cosa da tutti.
Ricordi ancora la prima?
Mi ricordo ancora la prima, a Palermo contro la Norvegia,e sarebbe stata una cosa singolare che, se non fossi stato infortunato, avrei giocato anche la centesima a Palermo, contro l’Azerbaigian. Lo stesso stadio della prima. Ricordo la tensione pre-gara. Forse non mi rendevo contro di cosa stessi facendo. Ero molto giovane, venivo dall’Under 21. Subito il debutto, subito dentro da titolare e subito ho segnato un gol. E’ stata una serata particolare. Nei giorni successivi si è parlato molto di me.
La più bella in assoluto con la maglia azzurra?
La più bella in assoluto il 9 luglio del 2006. A Berlino. Sono entrato dopo 55/60 minuti e ho comunque giocato un’ora e passa della finale di Coppa del Mondo. Anche mettere il piede in campo per un minuto in quella partita sarebbe stato quello che tutti i giocatori sognano da inizio a fine carriera. Io ho avuto l’opportunità di farlo per un’ora confrontandomi con i giocatori più forti che c’erano al mondo. A fianco dei giocatori più forti che c’erano al mondo. Di segnare il rigore e vincere questa coppa che ancora adesso rappresenta un marchio che ci portiamo dietro.
Se potessi rigiocarne una, invece?
Beh se potessi rigiocarne una, sarei combattuto. Sia quella contro gli Stati Uniti, nello stesso Mondiale quando ho dato una gomitata a Mc Bride saltando praticamente metà torneo. Però poi il Mondiale è andato così bene che forse non toccherei niente... Se dovessi rigiocarne una, allora forse rigiocherei la finale contro la Spagna a Kiev. Eravamo una squadra forte e avevamo giocato sempre a pari livello contro la Spagna, quella partita non ce la siamo giocata come potevamo e come dovevamo. Eravamo stanchissimi fisicamente in parecchi. E’ un grosso rammarico non aver potuto fare l’accoppiata Mondiale-Europeo .
Credi che nel 2016 potrete essere competitivi a quei livelli?
Secondo me sì. L’Italia è sempre competitiva a livello europeo. Iniziare un Europeo dicendo che l’Italia non è competitiva significherebbe davvero aver fatto un disastro durante le qualificazioni. Però credo che questo progetto nuovo stia mettendo le basi per fare qualcosa di importante. E’ già nelle corde dell’Italia ma questo nuovo progetto può darci una spinta in più.